Dal 19 al 21 agosto, Cleto si trasforma in un palcoscenico diffuso dove ogni angolo racconta storie, suoni ed emozioni

Il cuore pulsante del festival sarà lo spettacolo “Un Secolo di Canzoni”, il 21 agosto in Piazza Aldo Moro: un viaggio musicale imperdibile attraverso 100 anni di grande canzone italiana.
Cleto è pronto ad accogliere la dodicesima edizione del Cletofestival, l’appuntamento estivo che ogni anno accende di arte e cultura il suggestivo borgo calabrese, incastonato tra i monti e il mare. Anche quest’anno, il festival si conferma come un evento unico per la sua capacità di fondere musica, teatro, installazioni artistiche e performance di strada, trasformando ogni vicolo e piazza in un teatro a cielo aperto.
Ma tra gli appuntamenti più attesi di questa edizione spicca senza dubbio “Un Secolo di Canzoni – da Puccini ai Marta sui Tubi”, che il 21 agosto in Piazza Aldo Moro farà tappa a Cleto per l’unica data in Calabria di uno spettacolo raffinato e potente.
Protagonista sarà Giovanni Gulino, voce inconfondibile e carismatica dei Marta sui Tubi, band cult della scena indie-rock italiana degli anni 2000, noti per aver reinventato la canzone d’autore con ironia, poesia e sperimentazione musicale.
Tra i protagonisti più originali e influenti del panorama musicale italiano degli ultimi vent’anni, I Marta sui Tubi hanno conquistato pubblico e critica con uno stile inconfondibile che mescola folk, rock, poesia e teatralità. Celebre la loro partecipazione al Festival di Sanremo 2013 con il brano “Vorrei”, che ha portato al grande pubblico la loro cifra stilistica intensa e mai banale. Con all’attivo sei album in studio e centinaia di concerti in tutta Italia, la band ha lasciato un’impronta profonda nella nuova canzone d’autore.
“Un Secolo di Canzoni” non è un semplice concerto, ma un percorso narrativo e musicale che ripercorre – e reinterpreta – un secolo di musica italiana, partendo dalla lirica di Puccini con l’immortale “Nessun Dorma”, per attraversare i decenni passando per icone come Modugno, Dalla, Celentano, Battisti, fino ad arrivare agli stessi Marta sui Tubi, di cui Gulino è stato fondatore, autore e voce.
A dare corpo e anima al progetto, insieme a Gulino, ci saranno due musicisti di altissimo livello: Fabrizio Mocata, pianista di fama internazionale noto per la sua sensibilità e per le contaminazioni tra jazz, tango e musica classica, e Mato Francesco Sciacca, maestro di percussioni etniche e orientali, capace di fondere tradizioni musicali millenarie con sonorità contemporanee.
I brani vengono proposti in una forma intima e coinvolgente – solo voce, pianoforte e percussioni – in arrangiamenti inediti che rivelano nuove sfumature di pezzi noti, sorprendendo e commuovendo il pubblico. A impreziosire ogni interpretazione ci sono aneddoti, racconti, curiosità sulla genesi dei brani e sulla vita degli autori, per un’esperienza che va oltre l’ascolto e diventa un vero incontro con la storia della musica italiana
Il 21 agosto, “Un Secolo di Canzoni” porterà in Piazza Aldo Moro uno spettacolo che celebra la nostra memoria musicale, un patrimonio di suoni, parole ed emozioni che appartiene a tutti. Cleto diventerà il centro di una narrazione che unisce generazioni, stili e sensibilità diverse, sotto il segno della grande musica italiana.
Un’occasione rara, un progetto speciale che, dopo aver incantato alcuni dei più importanti festival nazionali, approda finalmente in Calabria.
Accanto allo spettacolo di Gulino, il Cletofestival 2025 offrirà un programma ricco e variegato. Artisti di strada, musicisti, performer e creativi animeranno per sette giorni il borgo, coinvolgendo il pubblico in un’atmosfera magica e fuori dal tempo. Ogni strada, ogni balcone, ogni scorcio si trasformerà in un palcoscenico, in un invito alla scoperta e all’ascolto.
In un momento storico in cui l’arte ha bisogno di spazi veri e autentici, Cleto conferma il suo ruolo di crocevia culturale, dove la bellezza si fa esperienza collettiva.
Il Cletofestival vi aspetta… Perché in un mondo frenetico, fermare il tempo per ascoltare buona musica può essere l’atto più rivoluzionario e poetico che ci sia.

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