TIS calabresi abbandonati:17 anni di lavoro ignorati da Comuni e Sindacati

Riceviamo il seguente sfogo:

Calabria, 21 luglio 2025 – Dopo oltre 17 anni di servizio negli enti pubblici calabresi, migliaia di Tirocinanti per l’Inclusione Sociale (TIS) vengono oggi scaricati da quelle stesse istituzioni che hanno beneficiato del loro lavoro quotidiano senza mai garantire un contratto dignitoso.

I Comuni calabresi, primi responsabili di questo sfruttamento sistemico, hanno utilizzato i TIS per coprire ruoli strutturali nelle amministrazioni locali: archivisti, addetti alla manutenzione, supporto amministrativo, operatori scolastici e altro ancora. Il tutto in cambio di una indennità minima, priva di contributi, ferie, malattia o qualsivoglia tutela.

Oggi, quegli stessi Comuni dichiarano di non avere fondi per assumerli, rifiutando qualsiasi ipotesi di stabilizzazione, dopo averli impiegati per quasi due decenni come forza-lavoro a basso costo.

Non meno gravi sono le responsabilità dei sindacati, che per anni hanno taciuto o minimizzato la questione, evitando di alzare la voce per chiedere una vera regolarizzazione. Una vergognosa complicità che ha contribuito a mantenere i TIS in uno stato di precarietà cronica, senza futuro né prospettive.

I TIS non chiedono privilegi, ma diritti.
Hanno dimostrato professionalità, continuità, senso del dovere. Eppure vengono trattati come “usa e getta”, in barba a ogni principio di equità e giustizia sociale.

Chiediamo con urgenza:

un piano di stabilizzazione straordinaria, come già avvenuto per altri lavoratori precari del pubblico impiego;

l’impegno concreto di Regione Calabria e Governo nazionale per risolvere una vicenda che ha del grottesco;

la fine dello sfruttamento mascherato da “tirocinio”, una pratica che nega la dignità del lavoro.

I TIS non resteranno in silenzio. Se le istituzioni continueranno a ignorarli, saranno le piazze, le proteste e la giustizia sociale a parlare per loro.

(Lettera firmata)