Dopo il grande successo dello scorso anno, sabato 9 e domenica 10 ottobre, si terrà la seconda edizione della festa popolare “A’Rodda”

Si pronuncia “roddra”, lasciando vibrare e comprimere la lingua contro il palato, come quando diciamo “cuddruriaddru”.
Significa “riunione di gente, crocchio di persone in cerchio”.
Secondo John Trumper e Marta Maddalon questa variante del termine potrebbe essere stata portata dagli Occitani che nel ’300 si insediarono a Fuscaldo, Guardia, Montalto e altri centri della provincia.
Considerati eretici in quanto valdesi, nei due secoli successivi subirono gravi persecuzioni per mano dell’Inquisizione.
È una delle parole che gli abitanti del centro storico usano ancora, ma si è quasi estinta e non affiora più dalle bocche dei cosentini che vivono nel resto della città.
Nel cuore di Cosenza Vecchia, tra la Chìesa matre, ‘u Chianariaddru, ‘a Chiazza Picccula e ri Vardesi, prenderanno vita mercatini, libri, concerti, spettacoli teatrali, poesie, arte,dibattiti, giochi, cene e momenti conviviali.
Tutto è organizzato in piena autonomia dal quartiere e per il quartiere.


