Riceviamo: “Avete mai provato a prenotare una visita? Vi racconto il mio tentativo:”

La nostra lettrice Mara ci racconta la sua disavventura…questa mattina all’Annunziata:

 

 

“Le disavventure della sanità calabrese, in questo caso specifico cosentina:

Stamattina chiamo il centralino dell’Annunziata per sapere come fare a prenotare un’isteroscopia. Mi dice di chiamare il cup. Chiamo il cup e dopo un’attesa di 27 minuti risponde un operatore che mi dice che l’isteriscopia si prenota tramite il reparto di ginecologia. Allora richiamo il centralino spiegando quanto detto dall’operatore del cup, la sugnorina allora smista la mia tel al reparto di ginecologia dove ovviamente non risponde nessuno. Dopo 15 min cade la linea.

Allora mi dico:”ci vado di persona”. Arrivata nel punto dove si prendono le prenotazioni sento il tel squillare a vuoto, mi dicono che la caposala non c’è. Ma mi dicono anche che per le prenotazioni ci sono giorni e orari precisi. Il giovedì ed il venenerdì dalle 12 alle 13. Ma allora mi chiedo: non era meglio dare queste info al centralino che nel frattempo continua a smistare le tel per le prenotazioni a cui però non risponderà nessuno.?!

L’unica persona gentile che mi da retta, un vigilante, mi dice che comunque mi conviene aspettare perché per prenotare questo esame vogliono sicuramente avere altre info. E che la caposala aveva già detto ad una signora che era li prima di me che sarebbe arrivata da li a breve a prendere la prenotazione.

Allora continuiamo ad aspettare. Sono le 10, la signora affianco a me aspetta dalle 8.30, cioè da quando il centro screening dell’ospedale le aveva detto di presentarsi rilasciandole tanto di foglio con orario e rassicurandola che ci sarebbero voluti 2 min.

Nel frattempo finalmente passa la caposala, le dico che devo prenotare una isteroscopia e mi dice che da li a breve sarebbe venuta a prendere la prenotazione. Passano i minuti, le ore e lei va avanti e indietro. Ogni volta che passa le chiedo se ci vuole ancora molto per prendere la prenotazione ma lei mi rassicura dicendo che ci volevano ancora pochi minuti. Il tempo passa e arriviamo alle 12. Io e la signora iniziamo ad essere intolleranti e alziamo il tono di voce, sottolineando che non è possibile aspettare tutto questo tempo x una semplice prenotazione, la caposala risponde alla signora di fianco a me che se voleva poteva tornare l’indomani ma ovviamente lei risp.:”sono qui dalle 8.30 ormai voglio concludere”.

Arriva anche il primario che sentendo me e la signora lamentarci dell’attesa interviene. Leggendo il foglio della signora le dice che ancora non potevano prenotare il suo esame perché era necessario il risultato di un altro esame che ancora non era pronto. Quindi la sua attesa (dalle 8.30 alle 12) era stata inutile. Sarebbe bastato che la caposala le avesse dato 30 sec di retta, leggendo quel foglio per dirle che era inutile aspettare ma che sarebbe dovuta tornare in un secondo momento.

Mi avvicino al primario chiedendo come dovevo fare per prenotare l’isteriscopia e la caposala risponde: “adesso te la prenoto io.” Mentre prende i miei dati su un foglietto volante faccio notare al primario che forse sarebbe stato il caso dare certe info al centralino. (Giorni e orari di prenotazione) perché altrimenti si rischia di venire e fare attese interminabili o viaggi a vuoto qualora si venisse in un giorno sbagliato. Mi dice che per quel tipo di esame la prenotazione si deve fare di persona perchè è il ginecologo dell’ospedale che previa visita decide se deve fare l’esame o no. Rispondo che io lo faccio per una pma e che quindi ho tutte le analisi necessarie per capire che posso fare l’isteriscopia. Ma lui dice che è cmq il ginecologo dell’ospedale che visionando le carte mi da l’ok per poter fare l’esame e che quindi io avrei dovuto chiamare il cup x prenotare una visita ginecologica.

Ma io non sapevo di dover seguire questo iter. Allora ribadisco che c’è una disorganizzazione perché il centralino mi avrebbe dovuto dire qual’era l’iter senza che fosse necessario saperlo dopo un’attesa di ore nel reparto stesso. Lui mi risponde che nessuno mi aveva detto di venire, che era stata una mia iniziativa, che avrei potuto tel. Ma io risp. Che al tel del reparto non risponde nessuno infatti continua a suonare da stamattina. La caposala sentendosi chiamata in causa risponde che lei non è tenuta a rispondere al tel e il primario annuiva dandole ragione.

Ricapitolando:

– il centralino non è tenuto ad essere informato sull’iter degli esami in modo da accelerare i tempi e indirizzare meglio i pazienti.

– la caposala non è tenuta a rispondere al tel del reparto per dare informazioni sullo stesso iter.

– se ti rechi in reparto e attendi ore ed ore per avere delle info non puoi neanche lamentarti perché è una tua iniziativa andare li di persona.

… A quel punto mi è venuto uno spontaneo:” ma vada al diavolo!”

Quindi sorge spontano chiedersi:

– da chi avrei dovuto sapere che per fare questo esame era necessario fare prima una visita ginecologica? Non sono ancora munita di palla di cristallo!
– perché alla prima volta che ho detto alla caposala che dovevo fare questo esame non mi ha risp di chiamare prima il cup x prenotare una visita ginecologica che era propedeutica all’esame stesso?
– perché x avere le info ho dovuto attendere più di due ore?

Ovviamente il primario si è risentito ed ha chiamato la guardia giurata per mandarmi via. Ma io me ne sono andata da sola ed ora sono costretta a fare l’esame a pagamento visto che non posso permettermi di aspettare i tempi di prenotazione di tutto l’iter previsto all’ospedale…”

 

Mara