Nostri lettori ci segnalano l’articolo pubblicato dal noto quotidiano nazionale:

“Viaggio nella piรน grande e attrezzata cittadella universitaria italiana che sorge a Rende, a poca distanza da Cosenza. Duecento ettari di terreno per 2500 alloggi e laboratori di ultima generazione, per dare un freno allโemigrazione studentesca dal Sud. Parole dโordine, innovazione e produzione di nuovo lavoro.
Cโera una volta una terra che salutava troppo presto e troppo spesso i propri figli, destinati a lunghi viaggi, emigrati in ogni parte del mondo. Siamo in Calabria, un poโ piรน su della punta dello Stivale, a poche decine di chilometri dal mare Tirreno e dal mare Ionio, nella cittร che un tempo si chiamava Arintha (lโantica Rende). Qui, duemila anni fa, in piena etร augustea, i ragazzi giungevano da ogni dove per apprendere le umane scienze nelle scuole pitagoriche.
Proprio qui, guarda il non-caso, sorge il campus universitario piรน grande e attrezzato dโItalia. Si รจ scritto molto, negli ultimi anni, di questa cittadella studentesca, strutturata sul modello americano ma a mollo nel sapiente Mediterraneo, la risposta piรน intelligente da dare a chi sostiene che con la cultura non si mangia. Basterebbe dire che da queste aule si sono sviluppate 48 imprese ad alto contenuto dโinnovazione e sono state date alla luce 37 โfamiglie brevettualiโ, tuttora attive. Come dire che non solo si mangia, ma si beve, si lavora e ci si diverte pure.“
Fonte ed articolo completo qui: Repubblica.it


