Riceviamo le belle parole della poetessa Yuleisy Cruz Lezcano, dedicate all’operaio Antonio Demasi, nuova morte bianca calabrese (Articolo QUI)

“Mi chiamo Yuleisy Cruz Lezcano, sono scrittrice e poetessa. Vi scrivo con profondo rispetto e coinvolgimento emotivo, dopo aver appreso della tragica morte dell’operaio Antonio Demasi, avvenuta giovedì a Guardavalle Marina durante il suo lavoro presso un depuratore comunale.
Come donna, come essere umano e come voce poetica che cerca di dare forma all’invisibile e dignità a ciò che troppo spesso viene dimenticato, ho scritto un componimento dal titolo “Lo squillo del telefono”, dedicato a lui e, con lui, a tutte le vittime del lavoro.
È un atto di memoria e denuncia, un grido silenzioso che vuole richiamare l’attenzione su quelle morti che non fanno rumore ma lasciano vuoti irreparabili. La poesia nasce dal bisogno di restituire un volto, un gesto quotidiano, una presenza a chi è stato strappato alla vita nell’adempimento del proprio dovere.
Nel 2025 le cosiddette “morti bianche” non solo persistono, ma sono addirittura aumentate rispetto al passato. Questa realtà è inaccettabile. La poesia, forse, non può cambiare il mondo, ma può toccare le coscienze.
Di seguito il testo integrale della poesia:
Il sole del niente
(per Antonio Demasi, operaio caduto al lavoro)
Cade silenzioso come piombo nel buio,
un uomo che era luce nei gesti del giorno.
Una scala, una croce, un depuratore muto—
e il cielo si piega come lamiere d’inferno.
Lo squillo del telefono
è una lama che attraversa il pomeriggio,
nella casa il silenzio si piega
come un chiodo troppo martellato.
Le mani, rimaste senza voce,
non sanno più riparare l’assenza.
La scala, ancora lì,
testimone muta di una caduta
che non ha avuto testimoni,
solo il vuoto a fare eco.
Sulla tuta restano appesi
gli odori del mestiere:
ferraglia, sudore, pazienza.
L’orologio in corridoio
ha smesso di contare ore,
ora misura l’attesa.
L’ultima chiave inglese
è rimasta nella sua tasca,
e sembra pesare come un addio.
Qualcuno ancora compone
il suo numero, per sbaglio,
e il suono rimbalza nei muri
come un nome che non vuole spegnersi.
Nessuno vide il volo, nessuno sentì l’urlo,
la morte fu discreta, come certe colpe
che non hanno voce ma lasciano orme
di fango sulle pareti dell’anima.
Una scala resta, piegata come un ginocchio,
contro il muro freddo.
Un martello — ora cieco —
riposa come un cane stanco.
Un’ombra s’è spostata ieri,
ha lasciato la tuta appesa senza corpo
E sui fogli del turno fermati da un chiodo,
nessuno ha barrato la sua uscita.
Sul tavolo: briciole, una tazza
con l’alone di un sorso incompiuto.
E la sedia conosce la schiena
che non tornerà a curvarsi.
“Ho scritto questa poesia per Antonio Demasi, operaio sessantenne morto sul lavoro, ma anche per tutti coloro che come lui, ogni giorno, partono per lavorare e non tornano più.
“Il sole del niente” nasce da un senso di ingiustizia profonda e da un’urgenza morale: quella di dare una voce, una forma e una memoria poetica a chi è stato ridotto a numero in una statistica, a trafiletto su un giornale.
Scrivere questa poesia è stato un atto di ascolto e vicinanza. Ho cercato di entrare nel silenzio che resta nelle case, nel vuoto delle abitudini spezzate, nel dolore muto di chi resta con una tazza ancora calda, una sedia vuota, un telefono che squilla nel vuoto. Attraverso le immagini, gli attrezzi abbandonati, la scala piegata, la tuta appesa, ho voluto trasformare il lutto in parola, il dolore in testimonianza.
Questa poesia vuole essere una denuncia poetica contro la normalizzazione delle morti sul lavoro, una ferita ancora aperta nel nostro Paese.
Vite come quella di Antonio meritano rispetto, giustizia e memoria. Se non possiamo riportarli indietro, possiamo almeno impedire che vengano dimenticati.
Ecco perché ho scritto questi versi:
perché una poesia può essere una carezza per i vivi e un altare per chi è stato ingiustamente strappato alla vita.
Con rispetto e speranza,
Yuleisy Cruz Lezcano“
Yuleisy Cruz Lezcano è una poetessa, scrittrice e professionista della salute originaria di Cuba, residente a Marzabotto, in provincia di Bologna. Laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Scienze Infermieristiche e Ostetriche presso l’Università di Bologna, ha unito la formazione scientifica a una profonda vocazione umanistica. Attualmente frequenta un master universitario di secondo livello in Gestione della violenza in ambito sociale, sanitario ed educativo, tema su cui è attivamente impegnata anche attraverso un progetto educativo itinerante che promuove la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Autrice prolifica, ha pubblicato 18 libri, alcuni dei quali in edizione bilingue (italiano/spagnolo e spagnolo/portoghese), ricevendo premi e riconoscimenti in numerosi concorsi letterari nazionali e internazionali. Il suo ultimo libro, “Di un’altra voce sarà la paura” (Leonida Edizioni, 2024), è stato candidato al Premio Strega, selezionato per il Salone Internazionale del Libro di Torino 2024 e presentato in numerosi contesti prestigiosi: dalla Televisione di Stato della Repubblica di San Marino a Tele Granducato della Toscana, dall’ambasciata cubana a Roma al Festival Libri nel Borgo Antico di Bisceglie, fino alla trasmissione Street Talk di Andrea Villani, in onda su 22 reti televisive italiane. Il libro è diventato anche lo strumento centrale di un percorso itinerante di educazione e sensibilizzazione, presentato in scuole, comuni e associazioni in tutta Italia.
Nel 2024 è stata selezionata per partecipare al Festival Letterario di Venezia “La Palabra en el Mundo”, confermando la sua centralità nella scena poetica internazionale. Nello stesso anno ha ottenuto il Gran Premio della Giuria al Premio Internazionale “Il Meleto di Guido Gozzano” e il Premio Ginevra al Switzerland Literary Prize con il libro bilingue Doble acento para un naufragio, pubblicato da Edicões Fantasma in Portogallo. È stata inoltre giurata del Premio Internazionale La Estación del arte (Madrid) e selezionata dal progetto Latilma, in collaborazione con l’Università di Roma.
Nel 2023, oltre a numerose partecipazioni a festival e convegni (tra cui Poesia e migrazione a Padova e il Festival Sudamericana a San Ginesio), ha ricevuto la menzione di merito al Premio Nosside e il Gran Premio della Giuria al Premio Ossi di Seppia. Ha curato performance poetico-teatrali come “Intrecci: la fatica e il canto” presso il Museo Nazionale della Paglia a Signa, e ha partecipato a mostre poetico-pittoriche e a festival internazionali in Messico, Tunisia e Spagna.
Traduttrice letteraria dal e verso lo spagnolo, si dedica alla diffusione della poesia italiana in Spagna e Sudamerica e viceversa, attraverso collaborazioni con riviste, blog e progetti editoriali. È redattrice del giornale letterario del Premio Nabokov e del blog Alessandria Today, nonché giurata in vari premi letterari, tra cui Nabokov, Napoli Cultural Classic e Artebellariva.
Le sue poesie sono state tradotte in francese, inglese, spagnolo, portoghese e albanese, e pubblicate in numerose riviste letterarie internazionali. È membro d’onore del Festival della Poesia di Tozeur (Tunisia) e ha rappresentato Cuba in festival di poesia a livello europeo e latinoamericano, tra cui Veracruz ciudad de los poetas.
Principali pubblicazioni:
- Di un’altra voce sarà la paura, Leonida Edizioni, 2024
- Doble acento para un naufragio (bilingue spagnolo/portoghese), Edições Fantasma, 2023
- L’infanzia dell’erba, Melville Edizioni, 2021
- Demamah: il signore del deserto (bilingue italiano/spagnolo), Monetti Editore, 2019
- Inventario delle cose perdute, Leonida Edizioni, 2018
- Fotogrammi di confine, Laura Capone Editore, 2017
- Soffio di anime erranti, Prospettiva Editrice, 2017
- Credibili incertezze, Leonida Edizioni, 2016
- Due amanti noi, FusibiliaLibri, 2015
- Tracce di semi sonori con i colori della vita, Centro Studi Tindari Patti, 2014
- Pensieri trasognati per un sogno, Centro Studi Tindari Patti, 2013
(e molte altre opere pubblicate dal 2013 ad oggi)

