La vicenda trae origine dalla segnalazione di scomparsa dalla madre di una trentenne di origini polacche

“I Carabinieri della Compagnia di Rende avviavano immediate ricerche che permettevano di rintracciare la giovane donna presso l’abitazione dell’uomo – un operaio luzzese -, verificando che la stessa era rinchiusa in un vano sottotetto – posto a circa sette metri di altezza – inaccessibile, se non mediante l’utilizzo di una scala removibile. Alla donna erano state somministrate delle pillole – la cui composizione risulta in corso di accertamento – e le era stato sottratto il telefono cellulare.”
Fonte e articolo completo: Corriere della Calabria


