Lettere 2.0: “Vi racconto il mio ‘trauma’ con la sanità calabrese (…venendo dalla Lombardia)”

Riceviamo lo sfogo di Giandomenico:

“Buongiorno. Mi chiamo Giandomenico, arrivo dalla Lombardia, esattamente dalla Provincia di Varese, e, visto il tema politico abbastanza infiammato delle elezioni regionali, basato in gran parte sulla sanità, vorrei rendere pubblica l’esperienza traumatica che stiamo vivendo qui a Cosenza.

Io, 51enne invalido cardiopatico, mia madre, 78 anni, e mia moglie di nazionalità rumena, residente da 10 anni in Italia, stiamo letteralmente impazzendo dietro alla drammatica situazione di mio fratello, ricoverato presso l’Annunziata di Cosenza, dove è stato amputato ad entrambi gli arti inferiori per un problema legato al piede diabetico.

Peccato che questo è avvenuto (per rendere l’idea) ‘a tappe’, per via della sanità scellerata. In pratica, non essendo intervenuti immediatamente su uno dei due arti, salvandone così almeno uno, si è ritrovato a dover fare a meno di entrambi.

Il tutto contornato da atteggiamenti di prepotenze da parte del personale di tale nosocomio. Quindi al danno si aggiunge anche la beffa.

Ora invece, come se non bastasse, si trova sbattuto in una Rsa (pessima) alle porte del centro bruzio, a non fare nulla… Nessuna riabilitazione, come tra l’altro prevedono i protocolli Ministeriali Italiani (…!), in un letto a fare piaghe da decubito in quella che è una struttura fatiscente, con letti del dopoguerra, personale medico incompetente che si ritiene fisiatra e che invece chiede consulenza ad altri professionisti… per spendere soldi pubblici.

Si, perché la permanenza di mio fratello in questo luogo è pagata dalla Regione Calabria, in pratica per nulla…! Ma qui dove siamo? Questo angolo di mondo non fa parte dell’Italia…?

Vergognoso…”

Giandomenico