Riceviamo lo sfogo di un papà , nostro lettore:

“Buonasera. Scrivo in qualità di cittadino consentino, genitore di una tredicenne e ristoratore.
Con la presente voglio esternare la mia più totale indignazione, su ciò che fanno tanti bar, pub e simili, quelli che hanno un’attività nella zona della movida cosentina, insomma, dove stanno i ragazzi per intenderci.
Vendere gli ‘SHOTTINI’ ai tredicenni, andando contro una legge che credo sia mondiale, è vergognoso. Avevo già letto qualche articolo che denunciava questa falla di molti bar del centro, ma, sapete com’è, fin quando non ci sbatti personalmente con la testa, non ti ci soffermi.
Invece proprio pochi giorni fa, ad un compleanno di famiglia, notavo la dimestichezza che mia figlia usava nel bere birra, prosecco e vino. Chiedendo un sereno confronto con lei, scopro che in realtà per molti suoi amici la birra è ‘troppo’ leggera, e che al bar ‘X’ in centro, si calano Shottini come acqua, dimostrandomi il tutto con dei video e dei selfie, che tra ragazzini non mancano mai.
Non cado dalle nubi, ho avuto 13 anni anch’io, ma sono incaxxato con i i gestori di questi locali, che per 20/30 euro in più al sabato sera, vendono questa schifezza ai ragazzini, anche perché il gin o vodka che gli vendono sarà il più scarso in commercio.
Voglio attenziomare i genitori a vedere dove i figli spendono i propri soldi, e poi voglio anche richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine, che nel periodo del COVID hanno multato tutti i bar per un caffè, ed ora gli lasciano vendere veleno ai nostri (ed ai loro) figli.
Spero con la presente di ricevere ascolto da parte di tutti, ragazzini, genitori, baristi e forze dell’ordine. Affinché Cosenza torni tranquilla e bellissima…!“
(Un papà preoccupato)


