Riceviamo lo sfogo di una nostra lettrice
“Salve, descrivo rapidamente la mia disavventura per ricevere l’agognato green pass di cui tanto si parla in questi giorni.
Sono una quarantenne cosentina che a maggio, appena saputo che la somministrazione dei vaccini era aperta anche agli over 40, si è fiondata sul sito delle vaccinazioni per prenotare l’appuntamento presso un centro vaccinale.
La mia premura nasce dalla convivenza con mia madre anziana e affetta da varie patologie.
Dopo numerosi tentativi falliti presso un hub vaccinale in città decido di prenotare lo slot libero per il 3 giugno a Lattarico.
Dopo la somministrazione l’appuntamento per la seconda dose è fissato per il 9 luglio.
E da qui inizia il mal servizio sanitario
Già in questo arco di tempo mi aspettavo il messaggino che mi permettesse di scaricare il certificato di avvenuta vaccinazione, ma l’attesa era vana.
Il giorno stabilito mi reco presso il centro vaccinale di Lattarico e con mio grande rammarico scopro che non si trova la mia scheda anamnestica e nessun altro documento che attestasse il fatto di aver avuto la prima dose.
Vedo un affaccendarsi di tentativi da parte dei medici e addetti presenti nel trovare un qualsiasi stralcio di documentazione, tutti miseramente falliti.
Visto l’impasse vado in loro soccorso facendogli vedere la ricevuta che loro stessi mi avevano rilasciato dopo che mi avevano somministrato la prima dose.
Ne fanno una copia e fortunatamente senza nulla obiettare mi somministrano la seconda dose assicurandomi che non ci sarebbero stati più disguidi e che nel giro di qualche giorno avrei ricevuto il mio green pass.
Incurante di tutto ciò mi organizzo le mie ferie prenotando una vacanza in Portogallo dal 6 al 12 agosto, dove ovviamente dovrò esibire il mio green pass, ma a breve lo avrò e non mi preoccupo più di tanto.
Giorno 15 luglio, non essendomi ancora arrivato nulla chiamo il numero verde 1500 che si occupa di tali problemi e all’operatore fornisco tutti i dati presenti sui documenti in mio possesso inerenti le due somministrazioni.
Vengo ulteriormente tranquillizzata sul fatto che nel giro di 72 ore avrei ricevuto il tutto.
Passato anche questo lasso di tempo invano richiamo un po’ più ‘incazzata’ e mi spiegano di attendere ancora altre 72 ore perché vedevano che la segnalazione era ancora aperta.
Attendo ancora ma nulla, così decido di chiamare telefonicamente direttamente il centro vaccinale di Lattarico, ma non risponde mai nessuno.
Non demordo per ore finché mi risponde una dottoressa, a dire il vero molto gentile, alla quale espongo nuovamente il problema.
Anche a lei devo fornire ancora tutto ciò che ho in mio possesso che attesti le mie somministrazioni e concludiamo la telefonata con la promessa di essere ricontattata da lei.
Ed effettivamente dopo qualche ora vengo chiamata dalla stessa dottoressa che mi espone una situazione ingarbugliata e di difficile soluzione in quanto sui loro terminali risulta che la mia tessera sanitaria e quindi il mio codice fiscale é stato associato ad un’altra persona vaccinata il 2 aprile.
Ma com’è possibile chiedo?
La risposta è vaga ovviamente a tentar di celare un errore.
La ‘palla’ ora é passata all’ASP provinciale di Cosenza alla quale la dottoressa ha trasmesso il tutto. S
Siamo al 23 di luglio e tutto ancora tace, credo proprio che dovrò disdire la mia vacanza e perdere la caparra per la prenotazione.
Ovviamente chiederò i danni legali se il tutto ancora non dovesse sbrogliare.”
Erminia