Lettere 2.0: “Prima o poi finiranno questi favoritismi all’ingresso del pronto soccorso?”

Riceviamo lo sfogo di una nostra lettrice:

 

 

 

“«E qui comando io e questa è casa mia…»

Qualche giorno fa, mi sono recata in ospedale per un controllo con procedura d’urgenza, avendo febbre dopo una resezione polmonare effettuata giorno 2 di novembre.

Arriviamo alla sbarra e mio figlio, molto garbatamente, chiede di poter accedere all’interno.

Premetto che al momento sono anche bisognosa di ossigenoterapia.

La “guardia” gli dice di entrare, farmi sedere su una sedia e tornare a togliere l’auto.

C’erano tanti parcheggi e mio figlio ha pensato di parcheggiare tra due macchine, di fianco al muretto ex bar, e di farmi scendere.

Finimondo!!!

La stessa “guardia”, comincia ad alterarsi, a gridare, addirittura ha allertato il posto di polizia. Ok, ammetto che, probabilmente, mio figlio è stato troppo preoccupato per le mie condizioni di salute (infatti poi sono salita a piedi, da sola fino all’interno dell’ospedale pur avendo febbre alta, pressione bassa e saturazione ossigeno a 87 su un minimo accettabile di 96/97, e una volta all’interno, sono stata prontamente soccorsa da una dipendente della Radiologia).

Vorrei ricordare alla “guardia” di turno che un mese fa circa, era di turno, quando ho accompagnato un’amica per rimozione gesso braccio e abbiamo tranquillamente parcheggiato al sotterraneo e neanche dopo un’ora è arrivata la telefonata del fratello della mia amica che la informava che la “guardia”, addirittura, lo aveva contattato e redarguito sul non averlo avvisato che ci avrebbe fatto entrare.

Per questo episodio faccio il “mea culpa”, forse perché credo nella correttezza, non ho detto al tale in questione che sono parente ad un suo collega, ma, soprattutto perché, pur essendo in condizioni di salute pessime, dovevo chiamare la direzione sanitaria e fare verificare a che titolo c’erano tutte quelle macchine parcheggiate e soprattutto autorizzate da chi?

Ma ci sarà tempo.

Preciso che ho trovato molta comprensione, disponibilità ed umanità in altre Guardie Giurate che svolgono il loro lavoro in ospedale consci di essere al servizio del cittadino, ma principalmente con professionalità, competenza e soprattutto benevolenza verso noi malati.

Spero che prima o poi si finisca di fare questi favoritismi agli “amici degli amici” a discapito di chi ha veramente diritto.”

 

Lettera firmata