Riceviamo dal nostro lettore Roberto:

“Oggi sono molto giù di morale, ma non voglio perdere la speranza e cerco in me stesso la voglia di andare avanti. Scrivo questa lettera perché voglio far sentire la mia voce e credo che questo sia l’unico modo per farlo!!!!
Sono Roberto, vivo a San Lucido in provincia di Cosenza, lavoro da quando avevo 13 anni e sono padre di tre figli. Ho portato e porto avanti la mia famiglia, lavorando onestamente e a testa alta senza l’aiuto di nessuno, perché facendo sforzi sono sempre riuscito a cavarmela da solo.
È iniziato tutto dal 13/03/2020 quando per causa del Covid-19 tutto si è fermato!!!! E purtroppo la ditta con cui lavoro ha dovuto bloccare tutto e cosi io e i miei colleghi ci siamo ritrovati senza lavoro da un giorno all’altro. Siamo stati appesi a un filo con la speranza che tutto questo finisse subito invece non è stato cosi, purtroppo.
Come previsto dallo stato, la ditta ha dovuto provvedere alla cassa integrazione, ma trascorsi due mesi ancora non abbiamo visto nulla…
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Chiedo a tutte le autorità e istituzioni interessate di provvedere al più presto possibile, affinché questa situazione possa risolversi nei migliori dei modi. Penso che la mia situazione sia quella di molti altri italiani e credo di parlare a nome della maggior parte delle famiglie perché siamo tutti sulla stessa barca (pessima).
Siamo arrivati al punto che non sappiamo più cosa mettere sul tavolo, e sinceramente mi sento a disagio nei confronti dei miei figli, di non poter dare loro quello che hanno sempre avuto, soprattutto il bisogno primario.
È vergognoso e drastico portare noi famiglie sul filo del rasoio. Fatevi un esame di coscienza!
Mi auguro che questo mio triste appello venga valutato e preso in considerazione.
Grazie tutti coloro che mi hanno dedicato due minuti.“
(Roberto)


