Riceviamo le parole della nostra lettrice Angela:

“Leggo di malasanità all’Annunziata.
Leggo articoli di persone con gravi patologie costrette a fuggire altrove.
Mi duole.
Questa mia “lettera”, vuole semplicemente specificare di non fare di tutta l’erba un fascio come si suol dire.
Stava diventando un luogo comune molto grave, a mio avviso, prescindendo dalle esperienze personali non va bene. Anch’io ebbi brutte esperienze.
In primis con mio padre, ma un tumore al pancreas con metastasi ovunque, chi te lo cura?
Poi con mamma: portata al pronto soccorso alle 07:00 di mattina, il primo medico, non faccio nomi per furbizia, ma pagherà, mi disse che era semplicemente statica, che ero andata a “parcheggiarla”, ebbene se non fosse stato per le guardie ed alcuni infermieri che rispettarono la mia imposizione a cambio turno, il “signore”, non medico, me l’avrebbe dimessa.
Arrivò Antonio Rizzuti, allora primario di chirurgia d’urgenza, la toccò con un dito, mi guardò con tristezza e mi disse: “La signora da qui non si muove”.
Ha smosso un ospedale, ha fatto di tutto.
Il primario dott. Pirillo alla fine trovò il male ma era tardi, causa altri incompetenti come la mia ex dottoressa, medico curante.
Ma la bontà, la professionalità, la grandezza di Rizzuti restano nel mio cuore, sempre.
Mi disse che lui, con il camice o senza, era sempre Tonino.
Un grande
Poi toccò a me, a Castrovillari non capirono, mi mandarono in codice rosso dopo ore all’Annunziata.
Trombosi. Spaccato il timpano. Ricovero in otorinolaringoiatria.
Due mesi in cui tutta l’equipe, con a capo Guzzo, mi adottarono letteralmente.
Medici, infermieri, tutti per me.
Il mio eroe ancora lo è, il dott. Lanza, buono, umile, garbato, un’eccellenza.
Come anche Gagliardi, Fuoco, Amendola e gli altri tutti.
Scoprirono loro un problema neurologico.
Dunque vi prego, guardate oltre, che ci sono reparti ed uomini prima che medici che sono ineguagliabili.”
Angela


