Lettere 2.0: “Noi non staremo a guardare che i nostri centri ci crollino addosso… Fateci riaprire…”

Riceviamo l’appello della nostra lettrice rivolto alla governatrice della Calabria…

 

 

Gentilissima Presidente Jole Santelli,
mi chiamo Patrizia. Io e mia sorella siamo titolari di un salone di parrucchiera ed estetista. Mi rivolgo a lei non solo in quanto presidente della Regione Calabria ma anche in quanto donna e può capire l’importanza del nostro lavoro e non solo a livello estetico…

Bene. Come sa il nostro settore sta attraversando un periodo buio. Non siamo ovviamente d’accordo con le decisioni prese dal governo Conte. Siamo persone responsabili. Massimo rispetto per chi è stato contagiato dal Coronavirus, per chi purtroppo ha perso la vita, per le loro famiglie.

Ringraziamo di stare bene e di vivere in Calabria… Ma essere presi così poco in considerazione non ci sta bene. Noi non abbiamo mai chiesto di aprire il 4 maggio. Ma nemmeno a partire da giugno. Stare fermi un altro mese significa rischiare di non aprire mai più. Siamo discriminati rispetto ad altri settori…

Io non so se l’equipe del Presidente Conte ha preso in considerazione che noi già rispettiamo delle severe norme igienico-sanitarie…

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Noi del settore di nostra iniziativa avevamo già rafforzato queste misure con altri ausili perché da sempre teniamo alla nostra salute e a quella dei clienti. Noi possiamo garantire il rispetto di tutte le norme disciplinari, possiamo garantire la sanificazione dei nostri locali, possiamo mantenere in questo momento il rapporto di 1 a 1. Noi abbiamo cabine che consentono l’autotrattamento grazie all’utilizzo di macchinari….

Il 18 apriranno molti negozi… Non penso che le donne se ne andranno in giro sfatte! Qualcun’altra provvederà per noi……

Noi non vogliamo morire per decreto. Abbiamo il diritto di sopravvivenza perché i nostri centri sono stati fatti con enormi sacrifici.

Noi non staremo a guardare che i nostri centri ci crollino addosso…

A nome mio e delle mie colleghe caro Presidente Santelli le chiediamo di prendere in considerazione i nostri appelli!

Patrizia Buffone