Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice Lucia:

“Buongiorno, vi chiedo di pubblicare queste mie parole per far sì che qualcuno si decida di porre fine a questo disagio che la sanità calabreso, o meglio la ‘malasanità ’, ci sta creando…
Abito a Cetraro e mio marito è un soggetto oncologico. Stiamo cercando di prendere un appuntamento per fare una colonscopia urgente, perché a breve deve andare a visita, come deve fare ogni 6 mesi, ma non c’è niente da fare. Stiamo ogni giorno al CUP, nella speranza di vedere l’acqua nel deserto, ma non ne veniamo fuori.
Come vi dicevo, essendo una persona oncologica, il posto dovrebbe trovarlo in zona, perché essendo un esame da fare con il mezzo di contrasto, poi non può guidare, o perlomeno non a lungo.
Sono oltre un mese e più che ci proviamo ma niente! La risposta è sempre: ‘Tornate domani, vediamo che possiamo fare!’
Io dico, ma si può giocare così con i pazienti e andare avanti e indietro in ospedale tutti i giorni, tutti i giorni (!) e avere sempre la solita risposta??? Abbiamo fatto la ricetta con urgenza, e niente. Poi quella ‘entro 10 giorni’, e niente, ma allora: perché se paghi te lo danno subito l’appuntamento? … Tutti sono disponibili!
Non è giusto, né umano! Mio marito ha bisogno di questo esame, non si può presentare senza di questo alla visita. Siamo arrabbiati e delusi da una sanità menefreghista e piena di problemi.
Io spero che mio marito stia bene e che potrebbe farne a meno, ma tutto questo non è giusto, perché mio marito ha il diritto come tutti quelli che hanno lo stesso problema. È un soggetto oncologica e ha il sacro santo diritto di fare queste esame .
Vergogna!“
Lucia Iozzi

