Riceviamo lo sfogo del nostro lettore Nunzio:

“MIA MOGLIE SI È SENTITA MALE. TERRA BRUCIATA INTORNO…
L’altro giorno, in un centro commerciale del nostro territorio cosentino, mia moglie ha avuto un improvviso calo di pressione. Si è fermata, si è accasciata. Confusa, pallida, in evidente difficoltà.
Sapete quanti si sono avvicinati per chiedere se stesse bene? NESSUNO!
Non uno sguardo, non una parola, nemmeno il minimo gesto di umanità. Se fosse stato un cane ferito o un gatto spaventato, si sarebbe radunata una folla.
Avrebbero chiamato la protezione animali, scattato foto, girato video, condiviso indignazione e cuoricini. Ma una donna in carne e ossa? Nulla. Invisibile… (e sono fiero possessore di un cane)
Viviamo in un mondo anestetizzato. I sentimenti veri valgono meno dell’apparenza, l’empatia è a senso unico, l’umanità si è persa in un algoritmo.
Politicamente corretti, ma emotivamente spenti. Attivisti da tastiera, ma indifferenti nella vita vera.
E allora sì, società del politicamente corretto, mi fai schifo. Perché se perdiamo il senso del prossimo, del “come stai?”, dell’aiuto istintivo… abbiamo perso tutto!“
Nunzio

