La nostra lettrice ci vuole raccontare la sua esperienza all’Annunziata:

“Ci tenevo a raccontare la mia esperienza che per fortuna oggi posso ricordare con molto piacere:
Ero incinta a 40 settimane quando a mezzanotte in punto mi si ruppero le acque e con mio grande dispiacere non erano limpide, bensì piene di sangue …
Corro al pronto soccorso, comunico l’accaduto e quando mi visitano la situazione è anche peggio… (non aggiungo dettagli…)
Leggevo nei loro occhi, dell’ostetrica di turno e la ginecologa, che non sapevano da dove provenisse questo sangue …mi cominciavano a dire che era una cistite, quindi veniva dalle urine, poi invece hanno detto che erano i capillari …
Così mi danno una stanza e mi dicono che dopo due ore iniziavano i tracciati ma in tutto ciò perdevo sempre sangue .. Ovviamente non mi hanno chiamato dopo due ore ma dopo 5 ore… nelle mie condizioni…
Quando mi stanno per attaccare i macchinari per il tracciato l’ostetrica controlla (sotto richiesta del ginecologo) se perdevo ancora sangue e quella macellaia con tanta indelicatezza e con i suoi toni alterati mi sgridava dicendo che non c’era bisogno di piangere dalla paura … il sangue ancora c’era così …ma per fortuna, come piovuto dal cielo, arriva colui che ha capito tutto della situazione: il Dottor Carbone !!!
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Ci mette due secondi a fare la visita, guarda le ostetriche e dice testuali parole: “ma questa ragazza doveva essere operata appena è arrivata“….
Da quelle parole scoppio a piangere dalla paura, non sapevo cosa mi aspettasse, è stato l’unico con tanta gentilezza a rassicurarmi..
Mi portano subito nella sala operatoria ed alle 7:30 del mattino é nata mia figlia … sana e salva!!!
Morale della favola? Ho avuto un distacco di placenta e per aver aspettato troppo tempo mia figlia ha ingerito il sangue, tenendola in neonatologia due giorni …
Sono stata davvero tanto male per questo accaduto …. L’unica ancora che non mi faceva sprofondare nella depressione è stata mia figlia … grazie a lei adesso lo ricordo solo come un brutto sogno …
Ci tenevo a condividere con voi questa mia esperienza perché non sarò né la prima e né l’ultima ad essere maltrattata psicologicamente da persone che dovrebbero darti una grande forza per affrontare la cosa più difficile che ci sia: Mettere al mondo una vita …
Grazie mille“
(Lettera firmata)


