Lettere 2.0: “La buona sanità non fa notizia o forse non ne fa abbastanza, ma c’è, esiste.”

Riceviamo le parole di una nostra lettrice

 

 

 

“Oggi voglio raccontarvi una storia che ha come protagonista la buona sanità calabrese, quella efficiente, quella che funziona, quella che ormai non tutti ricordano.

È il 25 marzo quando il mio telefono insistentemente squilla, è mia madre, mi avvisa che mio padre ha avuto uno svenimento, ma si sta comunque riprendendo, si tratta del secondo episodio nell’arco di 2 settimane.

Mi precipito a casa, lo trovo pallido, stanco ed affaticato, pronto per andare in pronto soccorso, perché nonostante tutto, nonostante la paura del momento, nonostante i continui bombardamenti mediatici sulla pessima sanità calabrese, questo è il nostro ospedale, qui noi dobbiamo riporre le nostre speranze e la nostra salute.

In viaggio la paura prende il sopravvento, le immagini delle ambulanze in fila, i racconti della gente lasciata sola sulle barelle, le diagnosi che arrivano tardi o a volte mai, tante, troppe paure si presentano tutte insieme e fanno un gran rumore in testa, ma è necessario, dobbiamo capire perché sta male.

L’arrivo in ospedale appare da subito tranquillo, non vi sono ambulanze ed i medici prendono subito in cura papà, inizia la trafila degli esami, elettrocardiogramma, esami del sangue, misurazione della temperatura e via discorrendo, poche ore, solo poche ore dopo arriva una chiamata dal medico del pronto soccorso, il quale ci informa che la situazione è complessa ed il paziente necessita di trasferimento presso la struttura di Catanzaro, Mater Domini.

Impauriti e spiazzati iniziamo a chiamare al telefono di papà, il quale con voce tranquilla e serena ci ripete ciò che già ci è stato comunicato dal medico: “Sto aspettando l’ambulanza che mi porterà a Germaneto, voi state tranquilli, qui sono tutti bravissimi ed attenti, ora la diagnosi c’è e possiamo risolvere il problema.”

Una diagnosi tempestiva, piuttosto complessa, dal momento che dai primi esami nulla si poteva evincere, quella superficialità che tanto fa notizia, non c’è stata, quell’indifferenza verso il paziente, l’abbandono, le lunghe attese, tutto ciò, nel nostro caso non c’è stato.

Siamo stati fortunati, in tanti penserete forse il tutto non è stato esasperato dall’idea di inefficienza e presunzione.

Nella notte stessa il trasferimento verso il Mater Domini di Germaneto, beh credo da qui in poi non vi è più bisogno di raccontare nulla, chi ha avuto, purtroppo o per fortuna, modo di approcciarsi alla realtà del Mater Domini, sa che ogni parola sarebbe inappropriata per descrivere in maniera realistica ed esaustiva quella che ad oggi è una delle eccellenze calabresi ed Italiane.

La buona sanità non fa notizia o forse non ne fa abbastanza, ma c’è, esiste e dobbiamo batterci affinché i nostri professionisti impegnati in prima linea continuino a garantirci, nonostante tutto il marcio che c’è intorno, una Sanità efficiente ed efficace.”

 

C. M.