Lettere 2.0: “Io sono stata positiva. Il Covid-19 non ti abbatte solo fisicamente…”

Riceviamo il racconto di una nostra concittadina, che preferisce restare anonima:

 

 

 

Coronavirus, che dire? Di siuro un dato importante: Non è solo un virus che ti fa stare male fisicamente…

Ci sono innegabilmente delle grosse problematiche di salute che si sviluppano… Ma colpisce e ti finisce anche e soprattutto psicologicamente…!!!

A me che ho avuto il virus…ma anche ai miei famigliari e parenti… le persone hanno avuto (ed hanno) paura di avvicinarsi. Tutt’ora che sono negativa da giorni.

Senti che vieni trattata come un’appestata. Tutti ti schivano, ti guardano con diffidenza, anche se dici loro che adesso sei guarita dal virus maledetto.

Questo mostro invisibile sta portando via tutto e chissà se ritorneremo più come prima…

Io in tutto ciò mi sento molto cambiata. Ho avuto il virus in una forma non grave, grazie a Dio, ma sono comunque stata in ospedale 19 lunghissimi giorni. Di paura ed incertezza.

Voglio spendere anche due parole per i dottori ed il personale, che, al contrario di quanto si dice, sono stati molti umani.

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Ma sei comunque sola in una stanza, vivi la solitudine, passano i giorni… e pensi come un chiodo fisso al momento che ne uscirai e potrai tornare a casa. Solo questa forza di volontà ti può salvare. L’obiettivo da focalizzare in fondo al tunnel…

E mentre tu combatti in ospedale, lui va oltre. Attacca anche la tua famiglia che, anche se non li ha colpiti fisicamente, li ha feriti psicologicamente, degenerando tutti gli affetti.

Tutti hanno paura, non si avvicinano nemmeno con le dovute precauzioni, neanche a distanze… ed avverti solo un vuoto dentro!!!

Mi rendo conto che la vita è diversa, la paura è degenerata in egoismo e mi chiedo se un giorno si potrà tornare di nuovo alla vita di prima…

Invito tutti a prendere spunto da questa mia riflessione. Oggi è toccato a me, domani, cosa che non auguro a nessuno, potrebbe toccare a qualcuno di voi. Poi probabilmente mi capirete. Pensateci…

Grazie e scusate lo sfogo…

(M.)