Lettere 2.0: “I proclami sulle bellezze calabresi sono inutili, non ci appartengono. Noi non torneremo…”

Riceviamo lo sfogo di una famiglia che sta villeggiando sulla nostra costa tirrenica:

“In TV passano di frequente le immagini delle bellezze della Calabria. Anche oggi. La mia attenzione è attirata da quelle del mare: da Tortora a Reggio Calabria, da Bova Marina a Rocca Imperiale. Un mare splendido, cristallino. Ottocentodieci chilometri di costa, una ricchezza che, però, non meritiamo. Una ricchezza naturale che se avessimo un minimo di rispetto verso essa si trasformerebbe facilmente in ricchezza economica.

Scegliamo una località vicino Cosenza, anche per esigenze logistiche di lavoro, per trascorrere qualche giorno al mare con la famiglia, cresciuta di numero grazie all’arrivo di due nipotine. Convinti dal crescente numero di “bandiere blu e verdi” conquistate quest’anno dalla Calabria decidiamo di trascorrerli a Fiumefreddo Bruzio. Uno dei 100 borghi più belli d’Italia.

Il centro storico è veramente bello ma la sorpresa ce l’ha riservata il mare: sporchissimo, inguardabile. Solo poche ore al giorno è decente, ma non si può chiedere ai villeggianti di godere del mare dalle 5 alle 9 del mattino.

Eppure, ci avevano convinto del mare da bere, dei problemi di depurazione finalmente risolti, degli scarichi abusivi individuati. Diventano inutili i prelievi di Goletta Verde, dell’Arpacal se poi non si affronta il problema decisamente e, perché no, anche violentemente.

Inutili sono i proclami sulle nostre indiscutibili bellezze, non ci appartengono, non sono nostre, non le meritiamo. Perché siamo quelli che buttano le carte per terra e si lamentano se la raccolta dei rifiuti non funziona, siamo quelli dell’apparenza che si gloriano delle bellezze del proprio mare e abbandonano sulla spiaggia i propri rifiuti. E ovviamente siamo quelli che quando veniamo chiamati a scegliere gli amministratori usiamo gli stessi criteri, perché non ne abbiamo altri, scegliamo quelli più affini a noi. Ci meritiamo tutto questo, ci meritiamo gli amministratori che scegliamo, ad ogni livello. Se il mare è sporco la colpa è anche nostra.

P.S. Stiamo lasciando Fiumefreddo, non credo ci torneremo più. Ne ho parlato anche con alcuni residenti, in loro solo rassegnazione e stanchezza. Sembra si accontentino di briciole quando potrebbero avere l’intero forno.

E mi piacerebbe sapere se gli amministratori “preposti al ramo” farebbero anche solo bagnare i propri nipotini in queste acque…”

Franco De Maria