Lettere 2.0: “Ho rischiato di morire in clinica. Mi ha salvato l’equipe dell’Annunziata”

La nostra lettrice Miriam ci chiede di pubblicare il suo racconto:

 

 

Era il 12 di novembre e per me e per i miei familiari ed amici doveva essere un giorno di felicità per la nascita del mio piccolo!!! …Invece si è trasformato tutto in un bruttissimo ed indimenticabile incubo!!

Mi sono ricoverata in clinica il giorno prima. La mia gravidanza era già a termine da una settimana, avevo implorato, scongiurato il mio ginecologo di farmi il cesario perchè quando c’è qualcosa che non va il cuore di una mamma lo avverte prima di

Anche perchè la motivazione per farmi il cesario c’era… visto le ultime analisi in cui alcuni valori erano bassi (e questo il mio ginecologo lo sapeva), ma è stato preso tutto con molta superficialità….

Il mio parto è stato un incubo: non per i dolori di travaglio ai quali siamo preparati, ma per il modo in cui sono stata trattata. Mi è stata fatta una violenza, io stavo male come un cane e l’ostetrica stava al telefonino. Io mi lamentavo da morire e lei, appunto, una in particolare, con un menefreghismo unico… !!

Parlarne per me è molto difficile. Mentre scrivo il mio cuore batte a mille. Dopo il parto mi sono risvegliata dopo 2 giorni in una stanza di rianimazione dell’Annunziata!!!

Per fortuna sono VIVA, sono rinata. Sono tornata in questo mondo grazie sicuramente alla mano di Dio, ed alla mano del mio amatissimo fratello che ho perso 6 anni fa!!!

Loro dal cielo mi hanno aiutata!!

Ma qui sulla terra devo ringraziare l’ospedale di Cosenza: Grazie al dott. Michele Morelli, primario di ginecologia, e tutto il suo staff. E’ stato il mio faro in quella notte lunga è tempestosa… Sono stati tutti, e quando dico tutti, TUTTI efficaci, efficienti scrupolosi… Appunto dal primario alle infermiere, Oss, ai dottori dell ematologia, alla tempestività delle autoambulanze… TUTTI, ringrazio tutti!!! Grazie a loro sono in vita… sono ancora qui…

(Miriam)