Riceviamo lo sfogo di una nostra lettrice

“Da stamattina alle 9 con mia nonna, 80 anni, che non c’è la fa a camminare, siamo stati all’ospedale da campo a Cosenza per fare il vaccino anti-Covid.
E’ stata su una sedia quasi due ore e arrivati al momento della visita ci hanno detto che dovevamo andare via perché erano terminate le dosi del vaccino.
Non è possibile che con appuntamento preso, con tutte le carte pronte, un’anziana di 80 anni possa stare una mattinata seduta ad una sedia senza avere nessun risultato.
Per poi non parlare dell’altra mia nonna che ha bisogno del vaccino a domicilio, con un tumore ai polmoni con l’ossigeno h24 e con diabete, sono due settimane che siamo lottando, stiamo girando avanti e indietro per cercare un po’ di aiuto, ma nessuno si fa vivo.
Capisco che purtroppo è un momento brutto anche per i medici e per tutti, ma nessuno ha un po’ di rispetto?
Nessuno guarda prima chi ha bisogno davvero e chi magari ne ha di meno?
Perché tutti ne abbiamo bisogno, ma, penso che gli anziani con patologie serie che rischiano davvero la morte, debbano avere la priorità, ma questo nessuno lo fa presente.
E invece i genitori e i parenti, di un medico, di qualcuno che è interessato a questo campo o a qualcuno di importante, quasi quasi li chiamano loro senza nemmeno bisogno di prenotarsi.
Spero che almeno voi mi diate un piccolo aiuto a pubblicare questo annuncio, chissà qualcuno si faccia vivo, qualcuno ci aiuti, noi stiamo facendo tutto il possibile, non sappiamo più veramente cosa fare.
In questo mondo con tutte queste brutte cose che stanno succedendo, i buoni non vanno avanti, bisogna essere cattivi e bisogna sempre gridare contro di loro perché altrimenti “ti polleggiano” e ti fanno fare 2000 viaggi.
Anna Granata


