Riceviamo lo sfogo di una nostra lettrice, residente a Cosenza:

“Buon pomeriggio, vorrei raccontare il nostro calvario con la sanità calabrese. In questo caso con il nosocomio di Catanzaro (pur essendo noi di Cosenza):
Mio suocero, di 83 anni, nel mese di Marzo 2024, dopo una biopsia tramite endoscopia al MaterDomini di Catanzaro, scopre di avere un cancro al pancreas. Decide di sottoporsi ad una pancreasectomia totale nel mese di Giugno 2024, operazione andata bene, grazie a Dio.
Torna a casa e giorno 5 luglio 2024 facciamo richiesta per la cartella clinica, mandando documenti con la domanda tramite mail e bollettino pagato.
Prima ci dicono che bisogna aspettare l’uscita dell’esame istologico del blocco operatorio, quindi aspettiamo e ci richiamano loro giorno 14 agosto, per una visita oncologica dedicata esattamente alla visione di questo referto.
Referto uscito giorno 31 luglio, ma noi siamo stati informati, come ripeto, giorno 14 agosto. Noi dopo questa visita segnaliamo di nuovo all’accettazione della cartella clinica, visto che l’esame istologico era pronto, di mandarci questa cartella clinica così da portare mio suocero da ulteriori specialisti.
Inutile dirvi che non abbiamo più avuto notizie, abbiamo nominato un avvocato e ci mandano a dire tramite lui che finalmente, dopo 7 mesi, le cartelle erano pronte. Oggi mia sorella delegata è andata a ritirare queste cartelle ed è stata allontanata, dicendole che hanno ritardi e ancora le cartelle non sono pronte…!!!
Inutile dire il rammarico che abbiamo dentro e il danno che ci hanno arrecato con questo enorme ritardo. Ci domandiamo: che fine hanno fatto queste cartelle? È un ritardo generale oppure è un problema che hanno causato solo a noi?
Mio suocero non ha potuto affrontare nuove visite e sentire nuovi pareri, poiché tutta la documentazione della sua malattia ce l’hanno loro. E hanno deciso in più che mio suocero non dovesse fare alcun trattamento chemioterapico…
Non siamo potuti andare da nessun altro. Hanno deciso loro sulla pelle di un uomo. Ormai sono trascorsi 7 mesi e non possiamo più fare nulla a livello medico. Il loro silenzio infierisce ancora di più sulla disgrazia che viviamo giorno dopo giorno.
Vergognoso…”
(Lettera firmata)


