Lettere 2.0: “Fuori tutto bloccato per neve? La mia azienda mi manda il taxi tra 20 minuti”

La nostra lettrice Viola …ci scrive con malinconia… ma con la consapevolezza che “siamo costretti ad emigrare per lavorare”:

 

 

“Io sono Italiana. CosenDina Doc…!!!

Sono nata sotto al sole e cresciuta durante le provviste di pomodori che erano un vero e proprio evento! Zie, nonne, cugine e vicine venivano a spiare e a dare una mano ben consapevoli che sarebbe arrivato il loro turno e con esso l’aiuto ricambiato.
Ho studiato d’inverno e mi sono goduta il mare d’estate. Sono cresciuta tra gente cordiale e amici fratelli.
Sono cresciuta non pagando mai il caffè al bar per me stessa, ma offrendolo sempre agli altri. Aal sud si fa così!

Ho lavorato in aziende molto grandi e spesso ho affrontato problematiche di trasporto non indifferenti… pullman inesistenti, corse saltate, orari non rispettati e guidatori sbruffoni. Quando andavo a scuola mi alzavo all’alba per evitare ritardi… per 5 anni sono arrivata a scuola un’ora prima e a casa un’ora dopo, perché eri tu a doverti adeguare ai trasporti e non il contrario.

Quando sono partita, e non vi dico la delusione immensa provata e il dolore di lasciare la mia terra, la mia famiglia e i miei amici (perché è qualcosa di indescrivibile), pensavo mi sarei trovata ai margini della società e pensavo che avrei dovuto combattere ancora con la disorganizzazione e i raccomandati.

Non era vero..! Ora lavoro qui…ad High Wycombe in Gran Bretagna

Nevica da una settimana, ci sono -5° e fa freddo.

Stamattina mi sono svegliata e guardando dalla finestra ho notato che tutto era immobile. Le strade sono poco percorribili e gli autobus hanno deciso di ridurre le corse. Il mio primo pensiero è: <<NOO. CI RISIAMO. NON FUNZIONA NULLA NEANCHE QUI!>>

Bene, telefono al lavoro riportando la situazione e per avvisare di un leggero ritardo…

…ma loro, con tutta la tranquillità di questo mondo, mi rispondono: << Non ti preoccupare! Ti mandiamo un taxi fra 20 minuti>>.

…..

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Ora ditemi voi. Ditemelo voi perché in Italia si fermano anche i medici con 0.0001 mm di neve e qui invece mi vengono a prendere e riaccompagnano sotto casa.

Ora, ditemelo voi…

Povera la nostra città… Povera Italia …siamo costretti ad emigrare per lavorare…”

(Viola)