Lettere 2.0: “Aumento casi Covid-19. Ma la colpa non era delle discoteche?”

Riceviamo dal nostro lettore Luigi, che ha pubblicato la sua riflessione su “Unconditional Music Magazine”:

 

 

“Coronavirus – “La colpa è delle discoteche?“

Quando si parla degli aumenti dei contagi attinenti al COVID-19, spesso in Italia la colpa viene attribuita alle discoteche … o meglio veniva attribuita!

Si, perché ormai come tutti sanno, le discoteche sono chiuse da circa due mesi, eppure i contagi non sono diminuiti … anzi negli ultimi giorni sono balzati a numeri non di certo confortanti.

Ma adesso tiriamo fuori qualche numero come si deve, partiamo però con ordine. Il 19 giugno dopo circa 4 mesi di chiusura imposta dalle autorità competenti, le discoteche riaprono i battenti.

Tra le prime regioni a rimettersi in moto spicca la Puglia, la quale cerca di recuperare il terreno perso per organizzarsi al meglio per la stagione estiva in corso. Di seguito anche le altre regioni ed imprenditori si mobilitano per cercare di portare a casa, seppur con difficoltà, i frutti dell’estate 2020. Una marea di restrizioni, giuste ma difficili da far rispettare, soprattutto per una fascia d’età abbastanza delicata.

Dopo poco meno di 2 mesi, il 16 agosto il governo torna a chiudere le discoteche, lasciando gli imprenditori del mondo della notte in una situazione economica disastrosa, i dipendenti senza lavoro e i giovani liberi di assembrarsi in ogni altro luogo che non sia una discoteca.

Ma tiriamo le somme con i numeri veri e propri, perché ormai tutti hanno gli occhi puntati su quelli. Il 19 giugno è stata consentita la riapertura delle discoteche, dopo un mese esatto la media dei contagi giornalieri era di 193 persone circa al giorno … Situazione inversa, il 16 agosto le discoteche vengono nuovamente chiuse, problema risolto?

Per nulla! Infatti, calcolatrice alla mano dopo un mese esatto, il 15 settembre, la media dei contagi giornalieri è aumentata a dismisura, 1250 al giorno !

Siamo sicuri quindi che la “colpa è delle discoteche”?”

Luigi Cino su: Unconditional Music Magazine