Lettere 2.0: “Aggredita da una cliente perchè non ho consegnato il cibo al piano”

Riceviamo il racconto da una giovane ragazza che fa la Rider in centro a Cosenza:

 

 

Salve, vorrei mettere a conoscenza la cittadinanza dei fatti gravi accadutomi nella serata di sabato 29 ottobre:

Sono una giovane ragazza di Cosenza e, per guadagnare qualcosa, faccio la rider per una nota azienda che si occupa di consegne di cibo a domicilio.

Da procedura, quando si arriva al palazzo della consegna, si contatta il cliente che, recandosi al portone, ritira l’ordine.

Dovendo consegnare nei pressi di Piazza Zumbini, contatto la cliente che, infastidita, scende e mi chiede il “numero di matricola” per reclamare con l’azienda visto che non sono salita a consegnare direttamente alla porta. Nella discussione, presa dalla rabbia, mi ha anche aggredita.

A tal proposito faccio presente quanto segue:

1. NESSUN RIDER É OBBLIGATO A CONSEGNARE ALLA PORTA; Per evidenti motivi di sicurezza personale, non sono io a dover salire ma é dovere del cliente arrivare al portone. Non si sa chi ci troviamo davanti e la sicurezza personale è d’importanza primaria.
Ma la cliente pretendeva che io salissi per €2 che, a suo dire, non mi avrebbe “mai più lasciato” se non gli avessi salito l’ordine.

2. NON SIAMO COPERTI DALL’INAIL IN CASO D’INFORTUNIO ALL’INTERNO DELLO STABILE, dunque, quando con cortesia vi chiediamo di scendere non é perché siamo “vagabondi”…

Dopo aver alzato le mani, la “signora”, se così vogliamo chiamarla, ha chiamato l’azienda raccontando i fatti riveduti e corretti, non considerando però che poco dopo sarei stata tranquillizzata dall’azienda che le telecamere di sorveglianza avevano ripreso l’accaduto e che vi erano testimoni giunti sul posto poco dopo l’accaduto, i quali, vedendomi scossa, mi sono stati vicini cercando di tranquillizzarmi.

Cara “signora per bene”, è proprio vero che l’abito non fa il monaco. Lei mette le mani addosso ad una ragazza che, invece di divertirsi come i suoi coetanei, lavora per guadagnare qualcosa. Ragazza che per età può essere sua figlia.
Alla sua età dovrebbe conoscere l’importanza del rispetto per il prossimo.

Non aggiungo altro perché i fatti, purtroppo, si commentano da soli, ma ho voluto mettere in guardia chi come me fa questo lavoro e chi, quotidianamente, si espone a questi rischi.

Grazie per l’attenzione.

(Lettera firmata)