Lettera a Babbo Natale: “Ho fame, ma di buone notizie, di speranza, di sapere che ancora c’è del buono”

Riceviamo le parole del nostro lettore Diego di Cosenza:

 

 

Caro “Babbo Natale”, ti scrivo in piena coscienza e consapevolezza, dall’alto dei miei ormai quasi 43 anni, per chiederti col cuore in mano qualcosa che desidero davvero fortemente.

Ho fame. Ma non di quella fame che si placa con il cibo, ma ho fame di buone notizie, di speranza, di sapere che c’è ancora del buono in un immediato futuro.

Voglio tornare ad abbracciare chiunque senza paure, voglio sentire di una cura che salva da ogni malattia, voglio serenità e assistenza per gli anziani e spensieratezza per i bambini. Voglio famiglie unite e persone predisposte ad ascoltare piuttosto che a parlare.

Cancella parole come “vendetta” o “sopruso” e fa sì che regni il “rispetto” verso “la persona” a prescindere dal ceto sociale di appartenenza, dal credo religioso, etnia ecc ecc.

Ho bisogno di sollievo, non necessariamente per il sottoscritto, mi basta incontrare gente che anziché raccontare le loro sventure, raccontino di quanto le cose gli vadano bene. Voglio sentire il commerciante felice della sua attività, l’operaio che non fa salti mortali per arrivare a fine mese, professionisti che riescano a soddisfare le proprie e altrui necessità con minimi sforzi.

Voglio che la dignità abbia la meglio sul “dio denaro” e che quindi spariscano corruzione, favoritismo o abusi di potere. Voglio sapere che ai miei figli sia riservato un tempo migliore, positivo, leggero.

È da un po’ che non scrivo letterine a Natale, per questo chiedo aiuto agli amici di Cosenza2.0 affinché questo messaggio possa giungere fino a te, caro Babbo Natale.

Con affetto, tuo Diego