Riceviamo la denuncia di una nostra lettrice:

“Ho deciso di rivolgermi a Cosenza 2.0 per denunciare le scorrettezze dei “poteri forti” dell’ASP di Cosenza nella gestione delle procedure concorsuali.
Ho una laurea magistrale in giurisprudenza, una specializzazione in professioni legali e un master di I livello e mi barcameno tra i vari concorsi per poter ottenere quella famosa stabilità cui aspirano tutti nella vita.
Il punto è che l’iter dei concorsi pubblici è tutt’altro che semplice, perché aldilà dello studio e dell’impegno che – giustamente – va fatto e profuso, i veri bastoni tra le ruote provengono dal “dietro le quinte”.
Ho effettuato domanda per partecipare al concorso indetto dall’ASP di Cosenza, profilo di Assistente Amministrativo, 35 posti, cat. C., secondo quanto stabilito dal bando pubblicato sul sito del Bollettino Ufficiale Regione Calabria, nonché sul sito dell’ASP di Cosenza in data 4 luglio, con scadenza il 2 agosto.
Il bando prevedeva, come di consueto, una serie di adempimenti, tra cui il bonifico di 10 euro come tassa concorsuale.
Succede che ieri, parlando con un’amica, scopro che quel bando, per magia, è sparito da ogni sito e che è stato pubblicato ex novo in data 13 settembre, con scadenza 13 ottobre, con le medesime caratteristiche del precedente.
Quindi, in parole povere: hanno indetto un concorso, abbiamo partecipato presentando la domanda e facendo il bonifico, lo hanno annullato e lo hanno indetto di nuovo.
Ho inviato una pec per chiedere spiegazioni alla quale non ho ricevuto risposta.
Tramite conoscenze, ho avuto modo di sapere che è andata esattamente così: il concorso è lo stesso, ma nel frattempo hanno incassato i bonifici e annullato il bando, pubblicandolo nuovamente, quindi per poter partecipare, bisogna rifare la procedura.
Ora, qual è il senso di tutto ciò?
Rimpinguare le casse dell’ASP a scapito di noi candidati?
Sarebbe bello se la magistratura si occupasse anche di ciò che accade nei piani alti della PA e magari, un giorno, l’elicottero della DDA sorvolerà i cieli di quel di Viale degli Alimena, perché non ci sono reati di serie A e di serie B, la giustizia è una e una sola.”
M.S.


