La prima donna sulla Luna entro il 2024, nel progetto c’รจ una ricerca Unical

Il programma Artemis utilizza โ€˜SpaceFOMโ€™, lo standard definito dal team del professor Garro che consente a moduli diversi di una missione di comunicare tra loro

 

 

 

“Il racconto dello studio in occasione della Giornata nazionale dello spazio.

Il programma Artemis della Nasa โ€“ avviato dalla Nasa per portare sulla Luna ยซla prima donna e il prossimo uomoยป entro il 2024 e partire da lรฌ alla conquista di Marte โ€“ si realizzerร  anche con il contributo dei ricercatori dellโ€™Universitร  della Calabria.

Il programma, infatti, utilizza SpaceFOM (Space Reference Federation Object Model), uno standard di comunicazione che consente ai moduli diversi di una missione spaziale di comunicare tra loro.

Tra i suoi principali ideatori e autori cโ€™รจ il professor Alfredo Garro, associato di Ingegneria Informatica dellโ€™Unical.

Ad annunciare lโ€™adozione di SpaceFOM da parte della Nasa รจ stato, nei giorni scorsi, Edwin Zack Crues, attualmente a capo del team di simulazione dello โ€œHuman Landing System Crew Compartment Officeโ€ al Nasa Johnson Space Center di Houston. Crues, intervenendo alla Conferenza Internazionale IEEE/ACM DS-RT (Distributed Simulation and Real Time Applications) 2021, ha presentato in dettaglio la missione Artemis.

Lโ€™ambizioso programma, dal costo stimato di 35 miliardi di dollari, vede una forte collaborazione tra la Nasa e le principali agenzie spaziali mondiali quali quella europea (Esa), italiana (Asi), giapponese (Jaxa), britannica (UK Space Agengy) e canadese (Csa).

Affinchรฉ si possano progettare e realizzare missioni cosรฌ complesse รจ necessario disporre di avanzate tecnologie di simulazione che, ha sottolineato Crues, si baseranno sullo standard SpaceFOM per consentire ai moduli di missione (razzi, lander, rover, sonde, satelliti, moduli abitabili, etc…), realizzati dai diversi partner distribuiti su tutto il globo, di interoperare efficacemente tra loro.

Un lungo viaggio quello di SpaceFOM, che il professor Garro ripercorre in occasione della prima Giornata nazionale dello Spazio (16 dicembre). Si parte dal 2016 quando il docente, insieme al suo collaboratore, lโ€™ingegner Alberto Falcone, divenne il primo europeo ad essere ospitato, in qualitร  di โ€œvisiting scientistโ€, presso la Divisione โ€œSoftware, Robotics and Simulation (ER)โ€ del Nasa Johnson Space Center (Jsc) di Houston a seguito di specifico โ€œVisiting Research Agreement (Vra)โ€ tra lโ€™Unical ed il quartier generale Nasa.

Dopo un periodo di nove mesi trascorso al centro di Houston, il professor Garro, tornato in Unical, ha proseguito nei successivi cinque anni la collaborazione scientifica con la Nasa, assumendo la vicepresidenza del comitato internazionale di standardizzazione che ha portato nel febbraio 2020 alla pubblicazione dello standard SpaceFOM e, poco piรน di un anno dopo, alla sua adozione ufficiale da parte della NASA nellโ€™ambito del programma Artemis.

ยซรˆ per me una soddisfazione enorme, dopo cinque anni di duro lavoro, sapere che lo SpaceFOM costituisce e costruirร  un tassello importante per la realizzazione del programma Artemis della Nasa che ci permetterร  di tornare sulla Luna e insediarci sul nostro satellite nel prossimo decennio, perchรฉ diventi un avamposto per lโ€™esplorazione umana di Marteยป, commenta Alfredo Garro.

Garro e il suo gruppo, che opera nel Dipartimento di Ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica (Dimes) dellโ€™Unical, sono stati giร  contattati da importanti aziende italiane ed europee che partecipano al programma Artemis, per essere supportate nellโ€™utilizzo della tecnologia scelta da Nasa che hanno contributo a sviluppare: un primo accordo di collaborazione tra il Dimes e una grande realtร  europea del settore Aerospazio รจ stato firmato proprio pochi giorni fa.”