La moda dei Paninari riparte da Cosenza !!! Arriva “La Company”

I paninari ripartono da Cosenza: Massimiliano Vomero e lo stile dei “Paninari”

 

Da sinistra: Cristian Dodaro, Alessandro D’Ambrosio, Massimiliano Vomero – Ph. di Massimiliano Palumbo

 

La moda dei Paninari riparte da Cosenza !!! Ma siamo completamente sicuri che i Paninari non ci siano più ? I Paninari rappresentano uno dei movimenti più famosi degli anni ’80, cresciuti sulle note dei  Duran Duran e dei Pet Shop Boys. I Paninari fanno parte di una subcultura “made in Italy”, che  rifiutavano di identificarsi con un’ideologia politica ben precisa, a favore di un edonismo nei confronti dell’abbigliamento griffato, da Best Company a Timberland.

Una moda colorata e anche fantasiosa quella dei Paninari, da rintracciare nei Wild Boys.

Massimiliano Vomero, classe 1972 e cosentino, ha deciso di riprodurre lo stile dei Paninari partendo da Cosenza, con lo scopo di rilanciare il fenomeno degli anni ’80: i giovani di quel periodo, ovviamente non tutti, erano intenti alla ricerca di griffe, magliette e felpe con le scritte, piumini Moncler , zaini colorati, accompagnando questa passione ad uno stile di vita “fast food”, che li portava  “Al Panino” di Piazza Liberty di Milano, oppure Piazza San Babila ( il fenomeno muove i primi passi nella città meneghina, e si sposta anche al sud nel 1985 per durare quasi un decennio).

 

Raduno dei Paninari a San Babila – Milano – Ph. di Savio Scaramuzzi

 

Massimiliano Vomero insieme a Cristian Dodaro (paninaro e suo compagno di viaggio nel progetto del “lancio delle magliette” griffate “La Company”) immaginano di portare la Milano colorata degli anni ’80, che ha visto protagonisti tanti ragazzi, in un baricentro nuovo, rivisitato e settoriale… e da questo lunedì il loro sogno ha preso vita con la prima linea La Company lanciata sul mercato online.

 

Ma andiamo a conoscere da vicino Massimiliano Vomero:

 

Massimo, tu stai rilanciando una moda degli anni ‘80, per l’appunto lo stile dei Paninari, nato per le strade di Milano, il cui tratto distintivo risiede nel look  griffato. Cosa ti ha convinto ad accettare questa sfida?

Io spero di rilanciare una moda tanto agognata negli anni ‘80, la mia più che una sfida vuole essere un voler soddisfare una mancanza; mi spiego e ti dico che mi manca quel periodo, mi mancano determinati brand, mi mancano i colori, quel tipo di  stile, quella voglia di divertirsi degli anni ‘80, ma non tanto perché sia un nostalgico, bensì mi piace pensare ad una fotografia targata “anni ‘80”.

 

 

Magliette e felpe Best Company, piumino Moncler, scarpe Timberland sono parte degli ornamenti di questa moda in voga. A quale pubblico ti rivolgi, soprattutto ora che siamo nella generazione post “Millenial Generation”?

Il nostro target di riferimento è sicuramente rivolto a chi ha vissuto quel periodo oppure chi di riflesso ha assistito a quel fenomeno in voga, inoltre il mio desiderio è giocare molto con i colori, rientra nelle priorità della mia arte grafica, ed in particolare soddisfare i bisogni di alcuni ragazzi di oggi. Mi piacerebbe vedere qualche ragazzino più colorato. Anche mia figlia, che ha 13 anni, quando va a scuola ed indossa qualche pezzo forte della mia linea di moda, di rientro a casa mi dice di aver incuriosito i suoi coetanei, al di là se conoscano o meno il fenomeno.

 

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Parlaci un po’ te. Come sei arrivato a questo passo epocale, o meglio qual  è la “mission” di questa tuo progetto in corso?

Nasce tutto come un gioco, io faccio il grafico da 22 anni, e un pò di anni fa mi sono ritrovato in uno di quei gruppi su Facebook a tema, nello specifico un ritrovo dei Paninari (io sono stato un paninaro negli anni 80 e lo sono ancora…ride). Conoscere queste persone con i miei stessi interessi è stato come tornare indietro nel tempo. Ciò che  mi ha dato la forze motrice nella realizzazione di questo progetto sta nel primo disegno (nero su bianco di alcuni personaggi dei fumetti -Paninari), un disegno che ha colpito molti amici ed estimatori. Da quel momento in poi ho accostato due delle mie passioni, tra cui la grafica e la moda, e ne ho fatto un brand. Successivamente insieme a Cristian Dodaro ho deciso di  dar vita a questo progetto; difatti da un anno stiamo portando avanti questo progetto in comune, e devo dire che Cristian è il mio motivatore, colui che mi ha spinto a mettere in piedi questa mia creazione, che da questa settimana ha finalmente preso vita con il lancio del nostro sito e-commerce.

 

 

Tre aggettivi che ti caratterizzano?

«Caparbio, orgoglioso e sognatore ».

 

 

Chi vorresti che poserebbe per questa tua linea di moda “riproposta “ ed ampiamente voluta da te?

«Mi piacerebbe avere come testimonial Simon Le Bon »

 

 

Qualche linea di moda a cui ti sei ispirato

«La nostra ispirazione è Stone Island »

 

 

Rituali prima di far sfilare i tuoi modelli?

The Wild boys dei Duran Duran a palla.

 

 

Perché riportare la moda dei Paninari a Cosenza. Perché la moda. Perché Cosenza?

Cosenza è la città in cui vivo, si parte per forza dal tuo luogo di nascita, mi piace viverci, ma non ti nascondo che a volte mi sta anche stretta ( a volte mi vedo con la mente a Piazza San Babila). Perché partire dai Paninari a Cosenza?…..perchè negli anni 80 la cultura dei paninari a Cosenza è arrivata tardi, cioè nel 1985, quindi sarebbe carino ripartire da qui.

 

 

Dopo gli aggettivi che caratterizzano te, ora è la volta di quelli relativi alla tua moda. Tre aggettivi per definire la tua moda?

«Dispendiosa, qualitativa, unica »

 

 

Vesti sempre secondo il tuo stile e la tua linea di moda? Oppure è solo parte del tuo lavoro?

No guarda. Pensa che ho cercato e ricercato le pantafole Superga…..la mia è una deformazione professionale.

 

 

Pensi che i giovani di oggi, di questa generazione dicano si allo stile”paninaro”. Se sì perche?

Penso che non ritornerà mai più quello che facevamo negli anni ‘80, non ci sarà l’ossessione nella ricerca del prodotto qualitativamente adatto, perciò uno dei miei obiettivi è far sì che i giovani scelgano la mia maglietta come prodotto unico, sul mercato e che li possa differenziare nello stile.

 

 

Un messaggio finale. Hai qualcosa da dire ai giovani, a chi volesse avvicinarsi ad un percorso professionale come il tuo?

Bisogna essere curiosi, scardinare nel passato per acquisire sempre piu nozioni possibili, che ti consentono di confrontarti con l’esterno, ma per essere un paninaro non devi per forza avere un capo costoso, ma dietro deve esserci una voglia di distinguersi dalla massa, cercando dei capi iconici se parliamo di moda, stessa cosa rispetto alla cultura. Dello stesso parere è il mio socio in affari e amico Cristian, che dice sempre : “Rivivere gli anni ’80 è una cosa fighissima, ed inoltre il progetto del brand di abbigliamento è stato sempre il mio sogno nel cassetto”. Io resto legato a questo concetto, anche io penso che tutti possiamo e dobbiamo seguire uno stile che ci caratterizza, quando vogliamo e se vogliamo. Prima di lasciarti i miei saluti, volevo dire che anche J-Ax il famoso rapper, che da ragazzino non poteva permettersi i capi d’abbigliamento dei Paninari, ha successivamente rilanciato tale stile in uno spot due anni fa: ecco questo vuol dire che tutto è possibile, e tutti possiamo esprimerci nella nostra totalità…..nel mio caso solo colori ed allegria.

 

A cura di Matteo Spagnuolo

 

Per vedere la collezione clicca qui: LA COMPANY

Pagina Facebook: La Company

 

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