“Il mio gattino investito e lasciato agonizzante sul ciglio della strada. Grave soprattutto l’indifferenza”

Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice:

“Scrivo questa lettera con profonda amarezza e un senso di impotenza che spero possa essere condiviso e, soprattutto, trasformato in azione. Ancora una volta, mi ritrovo a documentare un atto di inaudita crudeltà e inciviltà nella zona dove abito, ovvero via A. MANZONI a RENDE – Complesso Conad.

Un mio gattino nel pomeriggio di ieri, 09 luglio, è stato investito e lasciato esanime nell’indifferenza totale! Non vedendo rientrare uno dei gattini sono andata a cercarlo e l’ho trovato morto sul ciglio della strada…

Non è solo la tragedia di una vita innocente spezzata a ferire, ma l’indifferenza, la cattiveria umana che si manifesta in gesti come questo. Vedere un animale agonizzare sulla strada, ignorato da chi passa, è un pugno nello stomaco per chiunque abbia un minimo di sensibilità.

Questo comportamento, oltre ad essere eticamente ripugnante, è anche legalmente sanzionabile. Ricordo a tutti che il Codice della Strada, all’articolo 189, è chiarissimo: in caso di incidente che coinvolga un animale, vi è l’obbligo di fermarsi e prestare soccorso, o quantomeno avvisare le autorità competenti.

Non farlo non è solo un atto di omissione, ma un vero e proprio reato. Un animale investito, che sia un gatto, un cane o qualsiasi altra creatura, non è un oggetto. È un essere vivente che prova dolore, paura e merita rispetto. Il mancato soccorso non è solo un segno di inciviltà, ma un’espressione di una profonda mancanza di empatia che mina le fondamenta della nostra società.

Invito tutti a riflettere su quanto accaduto. Se assistete a un incidente con un animale coinvolto, non giratevi dall’altra parte. Fermatevi, chiamate i soccorsi (Forze dell’Ordine, Veterinari reperibili, Associazioni di Protezione Animale) e, se possibile e in sicurezza, prestate il primo aiuto.

È tempo di riscoprire i valori del rispetto e della compassione. La civiltà di una società si misura anche dal modo in cui tratta i suoi membri più vulnerabili, animali inclusi. Non possiamo più tollerare che la viltà e l’egoismo prevalgano sull’umanità.

Spero che questa lettera possa smuovere le coscienze e spingere a un cambiamento, affinché episodi così vergognosi non debbano più ripetersi.”

(Lettera firmata)