“Galadriel”, nuovo singolo di Ettore Colella in arte Solo Ettore

Ettore, in arte Solo Ettore, è un cantautore cosentino classe 1992

Ettore Colella è un dj & producer, drummer & percussionist, speaker , cantante e cantautore, con una forte influenza artistica dell’America Latina, accompagnato anche dal ritmo della musica reggaeton, e da presenze pop: una voce melodica è quella di Ettore, capace di far riconoscere il suo suono dalla prima progressive al pop, caratterizzato dalle melodie evocative e timbriche, dalla voce sporca, fluida e vitale.

Ha vissuto a Bologna per parecchi anni, attualmente è rientrato a Cosenza, ha cambiato nome utilizzando lo pseudonimo Solo Ettore, per il semplice fatto che reputava il nome completo una rincorsa a glorificare qualcosa che di base è già in ognuno di noi, ovvero l’unicità nell’essere solo noi stessi.

Sono presenti anche diversi brani su Spotify e su tutte le piattaforme da quando ha iniziato a lavorare al progetto Solo Ettore.

Ettore ci ha raccontato quello di cui si sta occupando ultimamente:

«Lavoro ad un podcast che si chiama “Nel Chill”, dove spiego e rendo pubblico il processo creativo che mi porta a scrivere i brani e con gli ospiti cerco di indirizzare la conversazione su un punto di vista più umano che professionale. Si trova su Spotify solo audio, YouTube anche video.

Ho iniziato suonando la batteria da molto piccolo per poi passare a produrre musica elettronica e a mettere i dischi nei locali della citta. (2006-2014)

Arrivato a Bologna (2015) per lavorare come tecnico informatico, decisi di intraprendere lo studio della musica approcciandomi al pianoforte e successivamente al canto per poter dare voce ai testi che iniziavano a venir fuori quasi per caso ma alla quale stavo iniziando a dedicare particolare importanza. Ad oggi la scrittura per me è fondamentale non solo nel processo creativo, ma soprattutto per testimoniare la presenza di particolari emozioni durante il percorso di vita raccontandole attraverso il mio punto di vista. Lo trovo molto affascinante.
Collaboro da quando sono ritornato in città con Marco Carbone,

un chitarrista eccezionale oltre che una persona meravigliosa, ed è stato indispensabile nel completare gli arrangiamenti dei brani donandogli spessore e completezza. Abbiamo iniziato a collaborare a partire dal brano Labbra D’Arsenico, poi Sahara e infine (per adesso) Galadriel appunto.

Il brano, come spiego anche nella puntata 004 del podcast è un inno all’amor proprio riscoperto sotto forma di un sentimento di dolcezza e speranza. Guardarsi attraverso gli occhi del proprio io scorgendo l’innocenza di un bambino, che bisognerebbe e basterebbe ricordarsi quella per volersi un po’ più bene attraverso la tenerezza appunto.

Ho voluto creare tensione e tristezza fra i ritornelli ed è stato un sentimento condiviso da chi ha arrangiato il pezzo insieme a me per fortuna dove ognuno ha interpretato il dolore e lo sconforto attraverso il proprio strumento.

L’efficacia di questa sinergia ha creato una splendida armonia che incalza, aggancia la speranza per farla volteggiare nei ritornelli, anche grazie e soprattutto attraverso l’uso sapiente degli archi e del violino

Nel momento in cui ho iniziato a guardare il mondo e in particolare la nostra città con occhi diversi tutto ha cambiato colore, odore e sensazioni.

Come si può intuire anche dal titolo ho voluto fortemente rappresentare e spingere l’analogia con la Dama di Lorien, uno degli elfi più antichi della trilogia del Signore degli anelli di cui sono grande fan.
Ho voluto farlo attraverso l’adorazione e l’ispirazione verso il sentimento di rinascita ispirato da un’amica che ne ricorda fortemente i tratti somatici, quindi per questa volta, nessuna canzone d’amore tranne che per se stessi, poi verso la città e via discorrendo».

In bocca al lupo Ettore

Ecco il brano

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