E’ il giorno dei Bronzi di Riace – Esattamente oggi, 50 anni fa, il ritrovamento straordinario

Sono diventati i simboli della Magna Grecia e della Calabria

 

 

 

Il ritrovamento e il recupero dei Bronzi di Riace ha segnato un punto di svolta nella storia e nel patrimonio dell’archeologia ellenistica in Calabria e non solo. Sono trascorsi cinquant’anni da quell’evento straordinario, avvenuto il 16 agosto del 1972 nella spiaggia di Riace Marina, sullo Ionio reggino. A riconoscere le due opere d’arte fu Giuseppe Foti, all’epoca soprintendente archeologico regionale.

L’interesse dei media relativo al ritrovamento dei due Bronzi di Riace fu grande fin dal primo momento. Travalicò i confini provinciali e regionali, con una attenzione costante che è una delle caratteristiche che hanno accompagnato i cinquant’anni trascorsi.

La storia moderna del ritrovamento dei due Bronzi inizia il 16 agosto del 1972, quando, dopo una segnalazione del sub romano Stefano Mariottini, i Carabinieri recuperarono due statue in bronzo poste sul fondale al largo della località di Porto Forticchio di Riace Marina, sulla costa Ionica della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Vicino al loro luogo di giacitura non fu rinvenuto nessuno altro reperto antico che potesse dare indizi sul modo in cui le due statue fossero giunte in quel posto: iniziava così il grande enigma dei Guerrieri di Riace, che ancora fino a oggi non può essere considerato completamente risolto.

Porto Forticchio – luogo dal quale la Soprintendenza Archeologica della Calabria, guidata allora dal Dott. Giuseppe Foti, coordinò le operazioni di recupero – è un porto antico. Presenta tracce evidenti di una diga foranea antica e una torre di epoca angioina posta sui rilievi circostanti, con la funzione di posto di tassazione delle merci che entravano nel Regno di Sicilia via mare.

Il fatto interessante è che non esistono ricerche archeologiche su questo antico approdo: a quale centro urbano faceva riferimento? Era un porto attivo all’epoca dell’arrivo delle due statue di bronzo? C’è una qualche connessione tra il porto e la vicenda dei Bronzi di Riace?

«In occasione della lieta ricorrenza – annota il comunicato –, quella stessa spiaggia di Riace questa mattina è tornata nuovamente protagonista della grande scoperta con un evento simbolico di (ri)appropriazione di tutto ciò che i due guerrieri rappresentano dal punto di vista storico e culturale: la loro immagine a grandezza naturale è stata frammentata in 50 tessere, una per ogni anno trascorso dal 16 agosto 1972 ad oggi, condotte dagli abitanti del posto dalle rive riacesi fino alla parte centrale di Riace Marina, dove sono stati i bambini a ricomporre il mosaico completo dei Bronzi. La cittadina che ha dato il nome ai due guerrieri ha salutato così il giorno del cinquantesimo anno dal loro ritrovamento».

Nel pomeriggio, invece, alle ore 18.30, la vicepresidente della Regione Giusi Princi si recherà presso l’attuale “casa” dei Bronzi dove, accompagnata dal direttore del Marc Carmelo Malacrino, renderà omaggio ai due guerrieri e alla loro storia, alla testimonianza più significative dell’arte greca classica, a loro che sono il più autentico simbolo di bellezza e di perfezione che l’arte ellenica rincorreva. Sarà l’occasione per apprezzare l’importante mostra allestita al Museo nell’ambito delle celebrazioni promosse dal direttore per il cinquantenario.

In serata, poi, a partire dalle ore 20, all’arena “Ciccio Franco” di Reggio Calabria avrà luogo l’evento “La notte dei Bronzi di Riace”, promossa dal Consiglio regionale della Calabria. Ad aprire l’evento saranno i saluti istituzionali, seguiti da un ricco salotto culturale in cui saranno coinvolti docenti universitari ed esperti che si confronteranno sui due magnifici guerrieri.

La tavola rotonda sarà coordinata da Fabio Cuzzola, insegnante e scrittore; parteciperanno al focus Antonio Del Pozzo, ordinario di Economia aziendale nell’Ateneo di Messina, lo scrittore Vins Gallico, finalista del Premio Strega, Francesco Pira, docente di sociologia e direttore del master di comunicazione digitale dell’Università di Messina, il Daniele Castrizio, docente di numismatica all’Università di Messina e il Filippo Arillotta, insegnante al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria.