Domani a Scalea la manifestazione “SOS Venezuela” – “Drammatico quello che succede in quel paese”

Di seguito locandina e comunicato della manifestazione:

“Il 28 luglio 2024 si sono svolte in Venezuela le elezioni presidenziali.

Il contendente dell’opposizione unitaria, per sfidare il dittatore, è stato eletto con voto popolare il 22 ottobre 2023, che ha portato alla vittoria con oltre il 92% dell’ingegner Maria Corina Machado, da 25 anni ferma oppositrice del regime venezuelano. Il regime, consapevole del sostegno popolare di cui gode la signora Machado, ha sollecitato la Corte Suprema di Giustizia (un organo NON indipendente del sistema giudiziario venezuelano) ad interdirla. In questo modo, l’Unità Democratica ha nominato una sostituta, la professoressa Corina Yoris, anch’essa interdetta dalla CSG.  In questo modo, con la necessaria discrezione, venne registrata la candidatura dell’allora sconosciuto a livello nazionale, l’ambasciatore in pensione Edmundo González-Urrutia, che divenne l’alfiere dell’opposizione, presentandosi con tre diverse partiti, ma soprattutto con quello del Tavolo dell’Unità Democratica.

Le elezioni, che si sono svolte con alcune irregolarità e provocazioni da parte degli esponenti del regime, hanno visto vincitore il candidato dell’opposizione, Edmundo González-Urrutia, con oltre il 68% dei voti.

Il regime di Nicolas Maduro ha ignorato il risultato, ricorrendo a stratagemmi già descritti da osservatori elettorali di prestigio internazionale come “The Carter Center” e l’ONU, presenti nel Paese. Non c’è stata alcuna missione dell’UE perché il regime di Caracas ha ritirato l’invito all’ultimo minuto.

La comunità internazionale ha chiesto in innumerevoli occasioni al regime di Caracas di presentare lo scrutinio, i verbali di ogni tavolo, ha cioè sollecitato il Consiglio Elettorale Nazionale, completamente controllato da Maduro, a disarticolare i risultati. Finora non lo ha fatto, in flagrante violazione delle leggi e della Costituzione del Venezuela.

La campagna elettorale precedente le elezioni si è svolta con una disuguaglianza senza precedenti. Il presidente Maduro ha utilizzato tutte le risorse dello Stato e dei media pubblici e privati sotto controllo per portare avanti la sua campagna elettorale, mentre l’opposizione si è organizzata tramite WhatsApp e lo stesso tipo di applicazioni di messaggistica. Le manifestazioni dell’opposizione, numerose e piene di speranza, avevano già fatto capire che il regime avesse perso il sostegno popolare.

Visti i risultati elettorali e la conseguente ignoranza da parte di Maduro. Le forze armate, i servizi segreti, le squadre di repressione hanno scatenato una violenza senza precedenti che ha portato all’omicidio di oltre 24 persone, per lo più minori di 24 anni, e alla detenzione arbitraria, cioè al rapimento di oltre 1.300 persone, soprattutto politici dell’opposizione, di cui spesso non si sa dove si trovino. Tra loro diversi italo-venezuelani, come l’ex sindaco ed ex parlamentare di origini calabresi Americo De Grazia e l’ex senatore, ex governatore dello Stato Mérida ed ex parlamentare di origini toscane Williams Dávila.

La comunità internazionale deve garantire il rispetto dell’ordine e della legalità. L’Italia deve essere attenta e intervenire con fermezza per evitare che i suoi cittadini vengano rapiti e/o assassinati impunemente dalla dittatura venezuelana.”