Cosenza e la sua Serie B: viaggio nelle migliori stagioni dei Lupi

Il rapporto tra il Cosenza e la Serie B è una storia lunga e intensa, fatta di illusioni, delusioni e, soprattutto, di stagioni in cui la promozione in Serie A è sembrata davvero a un passo. Con 26 partecipazioni complessive al campionato cadetto e una presenza radicata nella classifica perpetua della Serie B, il club silano è una realtà storica del torneo, pur non avendo mai raggiunto la massima serie.

Ripercorrere le migliori annate in cadetteria significa tornare soprattutto agli anni d’oro tra la fine degli Ottanta e l’inizio dei Novanta, ma anche alle emozioni vissute a cavallo del Duemila e al recente ciclo chiuso con la retrocessione in Serie C nel 2025.

1988-89: il grande balzo e il sogno sfiorato

La prima stagione da ricordare è il campionato di Serie B 1988-89. Il Cosenza arriva in cadetteria dopo la promozione dalla Serie C1 e, da neopromosso, sorprende tutti: la squadra di Bruno Giorgi chiude al 6º posto, ma la posizione in classifica non racconta fino in fondo quanto fu vicino il salto in A.

In quell’annata, infatti, i Lupi raggiungono quota 44 punti, gli stessi di Cremonese e Reggina. La riforma del torneo prevede quattro promozioni: Genoa, Bari e Udinese centrano le prime tre; per il quarto posto si forma una mini-classifica avulsa fra le tre squadre appaiate al quarto posto “virtuale”. Proprio la classifica avulsa condanna il Cosenza, che resta fuori dallo spareggio promozione, poi vinto dalla Cremonese ai rigori contro la Reggina.

Nonostante l’amarezza, quella stagione viene ricordata come una delle più memorabili della storia rossoblù: lo stadio San Vito è spesso gremito, la squadra mostra un gioco brillante e l’idea che Cosenza possa davvero affacciarsi in Serie A smette di sembrare fantascienza.

1991-92: il miglior piazzamento di sempre

Se il 1988-89 è il campionato che accende il sogno, la stagione 1991-92 è quella che consegna al Cosenza il suo miglior piazzamento di sempre in Serie B. Con Edoardo Reja in panchina e Gigi Marulla leader carismatico e realizzatore, i Lupi chiudono il torneo al 5º posto, sfiorando ancora una volta la promozione.

Il percorso è equilibrato: 21 punti nel girone d’andata e 21 nel ritorno, con una squadra solida, difficile da battere e capace di stare stabilmente nelle zone alte della classifica. Alla vigilia delle ultime giornate, il Cosenza è pienamente in corsa per il quarto posto, valido per la Serie A. La volata si gioca con l’Udinese: entrambe arrivano a pari punti alla penultima giornata.

All’ultima, però, accade ciò che ancora oggi viene ricordato con rammarico: mentre il Cosenza cade a Lecce, l’Udinese espugna il campo dell’Ancona già promossa, conquistando la quarta piazza e lasciando i Lupi quinti, primi degli esclusi.

Quella del 1991-92 è, statisticamente, l’apice assoluto del club in cadetteria: una squadra competitiva, un allenatore destinato a una lunga carriera ad alti livelli e un pubblico capace di seguire i rossoblù in massa anche in trasferta.

1992-93: l’onda lunga degli anni d’oro

L’onda lunga di quel Cosenza competitivo prosegue nella stagione successiva, 1992-93. La squadra, profondamente amata dalla tifoseria, chiude il campionato di Serie B al 7º posto, restando a soli cinque punti dalla zona promozione.

In quelle settimane lo stadio San Vito vive alcune delle sue notti più intense, come nelle sfide contro Cremonese e Ascoli che, però, si rivelano decisive in negativo: una sconfitta interna contro i lombardi e un pareggio sofferto con i marchigiani cancellano quasi definitivamente le speranze di agganciare il treno per la Serie A.

Pur senza migliorare il 5º posto del 1991-92, il 7º posto del 1992-93 certifica la continuità di una squadra che, per qualche anno, riesce a essere stabilmente nella parte sinistra della classifica cadetta, entrando a pieno titolo tra le realtà più rispettate del torneo.

2000-01: il Cosenza che comandava la B

Un’altra stagione spesso citata tra le migliori in cadetteria è la 2000-01, quando il Cosenza torna in Serie B dopo la promozione del 1998 e vive un’annata di grande visibilità nazionale. I Lupi arrivano a guidare per diverse settimane la classifica del campionato e restano in corsa per la promozione fino alle ultime giornate.

La cronistoria ufficiale del club ricorda come il Cosenza resti in testa per oltre nove settimane, salvo poi vedere sfumare il sogno nella volata finale, in particolare nello scontro diretto con il Chievo di Delneri, destinato alla Serie A. In quella partita, i rossoblù sono avanti 1-0 fino a pochi minuti dal termine, ma subiscono la rimonta che consegna la promozione ai veneti e segna uno dei momenti più dolorosi per la tifoseria.

Il campionato si chiude con un piazzamento comunque significativo, all’8º posto, che conferma il Cosenza come squadra competitiva, capace di mettere in difficoltà club più ricchi e strutturati.

Il ciclo recente in Serie B e la voglia di tornare

Dopo anni difficili, fallimenti societari e ripartenze dalle serie minori, il Cosenza è tornato in Serie B nel 2018, vincendo i play-off di Serie C e ritrovando la cadetteria dopo quindici anni.

La lunga parentesi in B durata sette stagioni consecutive si è chiusa però nel 2025, con la retrocessione in Serie C sancita dalla sconfitta per 2-1 sul campo del Südtirol e dai risultati contemporanei favorevoli alle dirette concorrenti.

Tra le annate recenti, spicca il campionato 2023-24, chiuso al 9º posto con 47 punti: una stagione in cui i Lupi non solo si salvano con margine, ma riescono a flirtare con la zona play-off, trascinati dai gol di Gennaro Tutino, autore di 20 reti.

Oggi il Cosenza è tornato a misurarsi con la Serie C, ma l’obiettivo tecnico e identitario resta chiaro: risalire il prima possibile in cadetteria. Il calcio moderno racconta la Serie B non solo attraverso le radiocronache e le classifiche ma anche mediante strumenti che fotografano in tempo reale percezioni e aspettative sui match. Le quote serie b di giornata disponibili online, infatti, danno indicazioni su un altro turno di campionato equilibratissimo. Un’annata in cui può accadere davvero di tutto.