Lettere 2.0: “Rendano – Rimozione forzata delle auto, parcheggiate dove ci avevano indicato i vigili urbani…”

Riceviamo lo sfogo di una nostra lettrice:

“Buongiorno, volevo fare una segnalazione per lo schifo a cui abbiamo dovuto assistere ieri sera al Teatro Rendano. Durante lo spettacolo, all’interno del teatro, siamo stati invitati ad uscire per spostare le macchine parcheggiate in Via Paradiso (la strada che dai 13 canali, per intenderci, scende verso il Rendano, costeggiando la villa vecchia), perchè era stato chiamato il carro attrezzi per rimuoverle tutte.

Peccato che precedentemente gli stessi vigili urbani ci hanno suggerito, dato che non si poteva parcheggiare nella piazza poiché riservata solo ai disabili, di cercare parcheggio lungo la stessa via Paradiso…

Ovviamente, come spesso accade a Cosenza, su quella via c’erano i parcheggiatori abusivi che chiedevano addirittura una cifra fissa di 2 euro… e a chi non li aveva hanno per giunta cambiato le banconote…!

Nel momento in cui abbiamo dovuto lasciare lo spettacolo per andare a spostare le macchine e abbiamo segnalato alla municipale che avrebbero dovuto vigilare prima, evitando la presenza dei parcheggiatori abusivi, le risposte sono state queste: “E voi date ascolto ai parcheggiatori abusivi?”, “Non è competenza nostra, abbiamo cose più importanti da risolvere che togliere i parcheggiatori abusivi”… oltre a diversi commenti che evito di riportare.

Ora io mi chiedo, posso sentirmi protetta da figure istituzionali che dovrebbero tutelarci, sentendomi dire queste frasi? Se non c’è qualcuno che vigila è ovvio che io DONNA mi sento di pagare un parcheggiatore abusivo perché sappiamo benissimo che impuntandomi con gli stessi, non so a che rischi sarei potuta incorrere. sia per me che per la mia macchina. E dopo chi mi avrebbe protetto o tutelato? Nessuno!!

Giustamente prima lasciamo raccogliere il bottino liberamente e poi dopo siamo noi che a metà spettacolo dobbiamo scappare a spostare le macchine altrimenti venivano portate via dal carrattrezzi.

È una vergogna che va avanti da anni…!”

(Lettera firmata)