Lo si legge nella bozza di testo sul nuovo sussidio contro la povertà che si chiamerà Mia, Misura di inclusione sociale, e sostituirà il reddito. Un provvedimento in 12 articoli che di fatto separa le platee tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie.

“La Misura di inclusione attiva – secondo le bozze di lavoro del governo – prevede un assegno mensile di massimo 500 euro per i non occupabili, con quest’ultimi che potranno vedere lievitare ulteriormente la cifra con un contributo per l’affitto.
Giro di vite per i percettori tra i 18 e i 60 anni che possono lavorare: durata massima di 12 mesi e pause più lunghe. Il nodo dell’offerta congrua e della formazione.
Un nome nuovo, importi più bassi per gli occupabili, stretta sull’Isee per chiederlo e una definizione di “offerta congrua” ancora tutta da chiarire. Prende forma la pesante rimodulazione del Reddito di cittadinanza che cambierà nome, a partire da settembre. Si chiamerà Mia (acronimo di Misura di inclusione attiva) e – secondo le bozze di lavoro del governo – garantirà un assegno mensile di massimo 375 euro per gli occupabili e di 500 euro per i non occupabili, con quest’ultimi che potranno vedere lievitare ulteriormente la cifra con un contributo per l’affitto.”
Fonte ed articolo completo qui: IlFattoQuotidiano



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