Nuovo appuntamento con la nostra rubrica settimanale sulla nutrizione, a cura del Dr. Giuseppe Scalercio

Il tonno in scatola è da sempre una soluzione pratica e nutriente per molti pasti veloci e gustosi, ma sorge spesso la preoccupazione riguardo alla presenza di mercurio.
Questo metallo pesante, infatti, può accumularsi nei pesci predatori come il tonno, perciò sorge il timore legato alla probabilità di rischio associato al consumo di questo prodotto.
La presenza di mercurio nel tonno non dipende dalla confezione o dal metodo di conservazione, ma piuttosto dal pesce stesso. Il tonno, essendo un grande predatore marino, tende ad accumulare mercurio nel suo organismo, principalmente sotto forma di metilmercurio, a causa dell’inquinamento dei mari.
Tuttavia, è importante notare che le conserve di tonno attualmente in commercio rispettano rigorosi standard di sicurezza per quanto riguarda il contenuto di mercurio. Sono stati stabiliti limiti di sicurezza per l’assunzione di mercurio e per il contenuto di mercurio nei prodotti ittici impiegati nella catena alimentare, e il tonno in scatola rientra ampiamente nei parametri di sicurezza stabiliti.
Secondo il Comitato congiunto FAO-WHO, il limite tollerabile di assunzione settimanale di mercurio per un adulto di 60 kg è di 0,3 mg di metilmercurio. I valori limite per il contenuto di metilmercurio nei prodotti ittici sono fissati a 1 mg per kg di peso fresco.
Uno studio condotto dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) su campioni di tonno provenienti dalle marche più comuni ha dimostrato che tutti i campioni analizzati rientravano ampiamente nei limiti di sicurezza, con valori di metilmercurio ben al di sotto del limite consentito (tutti i campioni hanno presentato valori di metilmercurio entro l’ intervallo fra 0,026-0,253 mg per kg di peso, con un valore medio di 0,099 mg/kg, quindi ben al di sotto dei limiti fissati pari a 1 mg per kg di peso fresco).
Consumo Responsabile e Linee Guida Alimentari:
Nonostante i bassi livelli di mercurio nei tonni in scatola, è comunque consigliabile un consumo moderato. Le linee guida per una sana alimentazione, specialmente per le donne in gravidanza, sono prudenti riguardo al consumo di pesce predatore. Ad esempio, le raccomandazioni italiane e irlandesi consigliano di non superare due scatolette medie di tonno a settimana per le donne in gravidanza.
In conclusione, il tonno in scatola rimane una scelta sicura e nutriente per molti pasti, a condizione che il consumo sia moderato e responsabile. Conoscere i valori di riferimento e seguire le linee guida alimentari può aiutare a garantire una dieta sana e bilanciata per tutti.
Ringraziamo il nostro Dr. Scalercio, al quale vi rimandiamo per eventuali consigli ed approfondimenti. Questi i suoi canali ufficiali:
Appuntamento a settimana prossima con una nuova puntata di “Ben-essere 2.0”!
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