“L’odissea del pacco di Natale «scomparso» da Cosenza a Roma”

Il quotidiano nazionale “Corriere della Sera” racconta questa (spiacevole) storia:

 

 

“La spedizione con i doni di Babbo Natale affidata da Poste Italiane al corriere Sda rischia di sparire nel nulla anche se è stato pagato un supplemento per la consegna veloce. E per avere informazioni telefoniche, c’è un numero a pagamento.

Tentare di spedire un pacco con il Gruppo Poste Italiane può rivelarsi impresa molto costosa, estremamente frustrante e soprattutto inutile perché dopo l’esborso la spedizione rischia di sparire nel nulla. Ecco una piccola storia che testimonia il grande disservizio.

Il 15 dicembre G.P. si reca presso il punto di raccolta spedizioni a Cosenza della rete Sda, società del Gruppo Poste Italiane, per inviare a Roma un pacco alla figlia, Maria Teresa (moglie di chi scrive, ndr). La confezione contiene regali per i nipoti, oggetti vari e alcuni medicinali. G.P. paga 19 euro per la spedizione ordinaria e altri 13 perché la consegna sia effettuata il giorno seguente, sabato 16.

A Roma intanto i bambini – felici – aspettano i regali. Piccoli e innocenti, non sanno che il Gruppo Poste ha in serbo per loro un’amara sorpresa. Arriva sabato 16, l’attesa in casa cresce, ma il pacco non si vede. La consegna pagata in anticipo con supplemento apposito non viene effettuata, nessun avviso, nessuna spiegazione. Inizia così la surreale lotta contro le inefficienze di Sda. Per avere informazioni sul disservizio bisogna telefonare a un numero dedicato, ma la chiamata e’ a pagamento, pratica commerciale discutibile: come dire, abbiamo in ostaggio il tuo pacco, se vuoi sapere che fine ha fatto, paga (l’Authority delle Comunicazioni non ha nulla da dire in proposito?).

La consegna tarda, il costo della spedizione fantasma lievita telefonata dopo telefonata. Ogni volta dal call center arriva una risposta diversa: il pacco è in consegna, anzi no, non si trova, oggi arriva. Il tracciamento della spedizione promesso sul sito Internet è un’illusione, ai tempi della logistica integrata – con i concorrenti privati che offrono assistenza in tempo reale – Sda non è in grado di fornire informazioni attendibili sullo stato della spedizione e su quando verrà effettuata la consegna.

Fra una telefonata e l’altra, fra giorni di ferie presi e sprecati per attendere invano l’arrivo del corriere, si avvicina Natale e il pacco continua a restare smarrito nei tortuosi viaggi del Gruppo Poste Italiane. Le speranze si affievoliscono, fra promesse non mantenute e date concordate per la consegna disattese con puntualità svizzera. «Se vuole, deve venire lei a ritirare il pacco al centro logistico di Corcolle» suggerisce un’operatrice. La struttura si trova fuori Roma ed è raggiungibile comodamente passando dall’autostrada, pedaggio e benzina a carico del cliente, ovviamente. «Però non siamo sicuri che il pacco sia qui» aggiunge un altro operatore. Meglio non rischiare anche il viaggio a vuoto. Si tenta la strada di chiedere la grazia a qualche amico che lavora in Poste perché interceda per i piccoli. Niente da fare. Le nebbie che avvolgono il centro logistico di Corcolle sono impenetrabili anche per loro.

Siamo alla vigilia. I bambini hanno ormai saputo la verità: non avranno i loro regali perché l’Orco, vestito da spedizioniere del Gruppo Poste Italiane, ha fatto sparire il pacco. Forse la consegna verrà effettuata dopo Natale, forse per la Befana, magari a Ferragosto. O forse mai. La beffa più grande, oltre a tutto il tempo perso e alla spesa inutile ormai più che raddoppiata rispetto ai 32 euro iniziali, è andare sulla pagina Internet di Sda, aperta a caratteri cubitali dalla scritta «Anche a Natale, per te, arriviamo ovunque».”

 

Fonte: Corriere.it