Il cosentino Simone Tudda protagonista del monologo “Nell’occhio del labirinto” in ricordo di Enzo Tortora

Il 18 maggio 2023, ricorre il 35esimo anniversario della morte di Enzo Tortora, una morte che non trova ancora una ragione, una morte per la quale nessuno ha pagato

 

 

“Una morte che vuole giustizia, che pretende memoria.

“La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi”: le parole di Marco Tullio Cicerone per sottolineare l’importanza, ogni anno, di ricordare questa data. Di ricordare Enzo Tortora.

Questa volta si farà nella Sala della Regina di palazzo Montecitorio grazie al Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha così voluto ospitare a “casa sua” questo significativo evento.

Importante non per celebrare Tortora (lui era uomo semplice e perbene, che non amava le celebrazioni) ma per riportare alla memoria quello che fu un vero crimine di malagiustizia.

Per ricordare, sì.

Perché chi “dimentica il passato è condannato a riviverlo” e in uno stato di diritto non è sopportabile che si verifichino altri casi Tortora, che si denuncino ancora tanti troppi
errori giudiziari.

Un ricordo eccezionale, quest’anno, affidato ad un icastico monologo prodotto dal Teatro della Cooperativa di Milano, scritto da Chicco Dossi ed esaltato da una magistrale interpretazione di Simone Tudda, giovane attore di grande talento.

Un monologo che parte da Milano, dove il regista – autore davanti al Teatro Litta nel mezzo di ‘Largo Enzo Tortora’, maturò curiosità e dubbi sulla vicenda che lo spinsero ad approfondire una delle storie di malagiustizia più eclatanti del nostro paese, rendendosi conto dell’importanza della memoria: la generazione di sua madre conosceva Tortora, la sua generazione, no.

Un monologo che oltrepassa i confini narrativi per sfociare nel dialogo, per risalire nel resoconto storico, dove i dati sono sempre raccontati in maniera essenziale per una maggiore comprensione della vicenda.”