“Dal 2010 il progetto dei fratelli Aloe ha fatto tanta strada. A Roma il settimo locale: ecco la loro filosofia tra menu stagionali e impasti alternativi e originali.”

“Il nome evoca i profumi speziati di una cucina del Corno d’Africa, la miscela di spezie tradizionali in cui ogni parte contribuisce al sapore e di cui ogni casa ha una ricetta personale; nome insolito per una pizzeria, ma sentir parlare Matteo Aloe spiega un po’ di cose. Una storia che viene da lontano, non così tanto come l’Africa, in cui i tanti ingredienti di una giovane vita, che compongono il mosaico di Berberè, insieme al mix di competenze e professionalità rendono il progetto saldo.
Studente fuori sede, dopo aver lasciato la sua casa in Calabria alla volta di Bologna, si impegna negli esami di Economia senza mai trascurare la passione per la cucina. “Se un giorno dovrò gestire un ristorante, saprò leggere un bilancio”: questo pensava quando si avvicendava tra i banchi di università e gli esami. Gli studi lo portano a discutere una tesi su Davide Oldani: studia e descrive il D’O, ristorante di Cornaredo, come caso di marketing per il menu a cifre accessibili in confronto a come, spesso, la mancanza di cultura manageriale sia un problema nelle attività ristorative.”
Fonte ed articolo completo qui: La Repubblica


