A Cosenza “The earth is blue as an orange” il docufilm girato nel Donbass, in Ucraina

Cineforum FalsoMovimento, in collaborazione con Cinema Citrigno, è davvero orgoglioso di presentare questo piccolo grande film al Cinema San Nicola martedì 22 marzo ore 20.00

 

 

 

“L’Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia, l’Ambasciata della Repubblica di Ucraina in Italia, l’Istituto della Cultura Lituana, la Cineteca di Milano e Z-Power-Young People Back to the Movies, insieme a numerose sale in tutta Italia – da Milano e Roma fino a Palermo – stanno programmando in questi giorni il film della regista e scrittrice ucraina Iryna Tsilyk, “The Earth Is Blue as an Orange”, pluripremiato docufilm girato nel Donbass che offre l’opportunità di conoscere meglio il Paese e la cultura ucraina attraverso la vita quotidiana di una famiglia appassionata di cinema e affamata di vita nonostante le bombe.

Il film è stato presentato nel concorso World Cinema Documentary del Sundance Film Festival 2020, dove ha vinto il premio per la miglior regia.

Con questa iniziativa le sale aderenti al progetto intendono manifestare la piena solidarietà all’Ucraina e agli ucraini destinando l’incasso delle serate in beneficenza e invitando ad aiutare con una donazione le vittime del Paese colpito dall’aggressione brutale.

Il regista e produttore invitano a sostenere l’Ucraina qui:

https://dona.unhcr.it/campagna/emergenza-ucraina

https://dona.cri.it/emergenzaucraina/~mia-donazione

La madre single Hanna e i suoi quattro figli vivono nella zona di guerra del Donbass, in Ucraina. Mentre il mondo esterno è fatto di bombardamenti e caos, la famiglia riesce a mantenere la propria casa come un rifugio sicuro, pieno di vita e di luce.

Ogni membro della famiglia ha una passione per il cinema, che li spinge a girare un film ispirato alla loro vita in tempo di guerra.

Il processo creativo solleva la questione di quale tipo di potere possa avere il magico mondo del cinema in tempi di disastro.

Come immaginare la guerra attraverso la finzione?

Per Hanna e i bambini, trasformare un trauma in un’opera d’arte eÌ€ il modo migliore per rimanere umani.”