Lettere 2.0: “Ho bisogno di una tac urgente ma in ospedale si rifiutano perchè sono positiva Covid”

Riceviamo la segnalazione della nostra lettrice Francesca:

 

 

Sono positiva al Covid da 12 giorni. Purtroppo da 3 giorni ho forti dolori alle spalle avendo una malattia chiamata ‘deficit alfa uno antitripsina’.

Così, sotto consiglio della pneumologa e del mio medico curante, ho chiamato il 118. La prima risposta è stata quella della signora al triage, alla quale ho chiesto a voce bassa, perché il Covid mi ha creato anche questo, che avevo bisogno di una tac urgente.

Lei, con molto sarcasmo e disinvoltura, mi ha detto che non è che tutti i casi li possono gestire facendo tac a chiunque…

Quindi, vista la mia insistenza, mi passa il medico (il quale però non mi dichiara il suo nome). A questo indico la mia malattia e che avendo questo dolore alle spalle ho urgente bisogno, sotto consiglio medico, di una tac.

Ma anche qui, nulla di fatto. La risposta è stata che al massimo mi fanno un emogas, ma la tac assolutamente no, visto che sono positiva al Covid… e mi dice che dovevo chiamare l’Usca per una visita domiciliare, nonostante la mia malattia mi può provocare problemi seri e pericolosi, quali polmonite, enfisema polmonare, ecc…

Ma anche quando ho esposto la gravità della situazione, e ribadito l’urgenza estrema, mi è stato rifiutato di fare la tac.

Ho quindi chiamato l’Usca, che da persone umane mi hanno detto che se risulto negativa, mi dovrei recare in un laboratorio privato e fare una tac immediatamente, perché per visitarla loro passerano da protocollo ancora dei giorni.

Peccato che, appunto, sono ancora positiva e non posso percorrere neanche questa strada.

Sono in balia dei protocolli e della disumanità…abbandonata a me stessa ed ad un destino crudele. Sono disperata, non so più come fare…

Questa è la malasanità calabrese…

Serpa Francesca