Riceviamo le seguenti parole:

“Caro Presidente, parliamo a nome di tutti quei giovani di ieri, che ancora oggi attendono di vedersi riconoscere i propri diritti, ma, ahimè, diritti sempre calpestati da una logica dispotica che negli anni passati ha garantito a quei pochi di dividersi ciò che era di tutti noi Calabresi.
Ad oggi viviamo con molta preoccupazione e rammarico la quarta e a nostro parere non ultima di una pandemia che non ci saremo mai sognati di vivere.
Noi facciamo parte dell’ormai famosa graduatoria dei ben 675 oss che hanno partecipato nel lontano 2017 ad un concorso indetto dall’Azienda Ospedaliera di CS e che sempre per quelle logiche che prima le accennavo è stato protratto per ben 4 anni (altro record che la Calabria si aggiudica), oggi vediamo scorrere questa graduatoria nonostante l’incessante emergenza con il contagocce tanto che su le pubblicizzate assunzioni di 201 unità di personale dell’Ao Cs tra le quali 58 OSS (di cui già 40 in servizio dal novembre 2021) e ad oggi, si vuol fare credere che con solo nuovi 18 OSS si possano ristabilire i livelli LEA, non tenendo conto, come del resto è ben evidenziato, di personale andato in pensione o ha interrotto il proprio contratto anticipatamente, tanto è che l’obbiettivo che si poneva Ao CS era quello di raggiungere le 1826 unità a fine delle assunzioni previste (201) ma in conclusione, nonostante tutta la programmazione, non verranno raggiunte tali unità ma saranno in numero minore circa 1783 unità non certo sufficienti a colmare il bisogno della Azienda.
Le chiediamo, quindi, di portare all’attenzione ciò che realmente necessita per raggiungere tale obiettivo, sappiamo con certezza che per accedere a lavorare nel pubblico c’è bisogno di vincere un concorso e che hanno la certezza di essere assunti i soli vincitori, ma noi risultati idonei per il pubblico impiego ci vediamo scavalcati da miriadi di contratti co.co.co e da indizione di nuovi bandi per arruolare personale, anche se a tempo determinato, con solo valutazione di titoli e nessuna idoneità per il pubblico impiego ( tra l’altro si continua a produrre precariato), oppure vediamo che altre asp o Ao della nostra provincia e Regione pensano addirittura di indire nuovi concorsi a quale scopo?
Forse a sperperare quei soldi pubblici che mancano o per favorire caste clientelari?
Inoltre vediamo una delle più grandi ASP della regione quella di Cosenza che per la riapertura degli ospedali nella provincia (cosa lodevole) si sta avvalendo ancora una volta di solo personale assunto a tempo determinato producendo così un vasto bacino di precariato che alla fine produrrà solo una guerra tra poveri nella speranza di stabilizzazione.
Oggi Vi chiediamo di darci la possibilità di servire la nostra Regione di riprenderci la nostra sanità cosa che Lei sta ben facendo, noi abbiamo sostenuto Lei ora provi anche Lei a credere in noi.
La ringraziamo per le iniziative che sta intraprendendo, segno che qualcosa sta cambiando, La Salutiamo con enorme stima.”
I figli di Madre Calabria


