Lettere 2.0: “Scuole in sicurezza? A Rende solo uno slogan ripetuto in questi mesi”

Riceviamo lo sfogo di un nostro lettore:

 

 

 

“Aprire le scuole in sicurezza”, questo è l’impegno assunto dalle autorità del governo centrale e da quelli locali (tra cui il Comune di Rende), uno slogan che ci è stato continuamente ripetuto in tutti questi ultimi mesi.

Rassicurato da questi annunci, ieri ho accompagnato, fiducioso, mio figlio a scuola.

“Scuola” si fa per dire perché in realtà si tratta di locali ricavati da un magazzino situato in Via Verdi tra Commenda e Quattromiglia di Rende.

È vero, avevano avvisato noi genitori, ma solo tre giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico, che l’Istituto Falcone non era agibile perché necessita di lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico, ma ero comunque convinto che l’amministrazione comunale avrebbe trovato una soluzione adeguata.

In verità trovavo paradossale che l’inizio dei lavori di ristrutturazione coincidesse con l’inizio delle lezioni, ma tant’è…

Sempre ieri ho atteso con ansia l’uscita dei bambini dalla scuola, per sentire le impressioni di mio figlio sul primo giorno di scuola.

Ebbene, conoscete i versi di quella deliziosa poesia di Garcia Lorca “Escono allegri i bambini da scuola/lanciando nell’aria tenere canzoni…”.

Si, i bambini di Via Verdi sono usciti allegri dalla scuola perché finalmente potevano respirare un po’ d’aria pura dopo cinque ore di caldo soffocante, senza possibilità di ricambio d’aria, abiti e grembiulini inzuppati di sudore, il tutto aggravato dall’obbligo della mascherina (perché ricordo che siamo in piena pandemia)!

La “soluzione” trovata dall’amministrazione di Rende in alternativa all’utilizzo dell’edificio scolastico di Quattromiglia è del tutto inadeguata, addirittura in contrasto con le norme di sicurezza emanate dal Governo.

Si tratta di locali di fortuna, privi di finestre (come può avvenire il raccomandato ricambio d’aria?), senza condizionatori e ovviamente senza riscaldamento.

Dopo aver subìto il caldo soffocante di questi giorni, il prossimo inverno i nostri bambini si riscalderanno con una stufetta elettrica o un braciere??

Mi auguro vivamente che il Comune di Rende risolva al più presto questa incresciosa situazione, dannosa per i nostri figli: possibile che non abbiano diritto ad una scuola “normale”?

Intanto mio figlio, appena iniziato l’anno scolastico, oggi è già a casa con la febbre!

Certamente non gli ha giovato la sudata di ieri!”

 

 

Lettera firmata