Riceviamo il seguente comunicato da parte del movimento “Stop Animal Crimes Italia”

“Le affermazioni di Gino Strada e del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, il primo che la ‘ndrangheta in Calabria fa più soldi con le ASP che con la droga e il secondo che la Pubblica Amministrazione calabrese è peggio dell’ndrangheta, sembrano non lasciare molte speranze di cambiamento della società civile, figuriamoci fenomeni “minori” come il randagismo.
Ma vogliamo pensare a Strada e Gratteri, importanti figure che combattono a difesa della legalità e della civiltà, come invece la vera speranza di poter migliorare la Calabria e il Paese tutto, per quanto ci riguarda cancellare il randagismo!
E anche il randagismo presenta infiltrazioni mafiose (come dimostrato ad esempio dall’operazione STIGE della DDA di Catanzaro) e interessi economici non
indifferenti, non a caso in molti canili i volontari vengono trattati spesso come “minacce” da allontanare; recentemente dal canile di Torre Melissa (1400 cani a 4 euro al giorno cadauno con convenzioni con moltissimi Comuni ionici) abbiamo ricevuto segnalazioni di adottanti del nord che il personale avrebbe limitato le uscite in adozione proferendo frasi come “con cosa mangiamo poi noi!”.
Ma è sufficiente farsi un giro in tanti altri canili calabresi per verificare quanto sia difficile far uscire cani.
Il canile comunale di Mortara (RC) è completamente in mano ai volontari, senza che la città capoluogo mostri un benché minimo intervento a tutela dei randagi; quello di Castrovillari appare come un canile degli anni ‘50 e così via..
Proprio oggi la notizia del rinvio a giudizio da parte del Tribunale di Castrovillari di 5 persone accusate di reati di maltrattamento animale, abuso e omissione in atti d’ufficio, falsità ideologica e materiale e concussione, con riferimento al sequestro dell’ottobre 2019 del canile di Rossano Corigliano.
Se i canili introitano bei soldini dai Comuni convenzionati (spesso su cani inesistenti, tanto i Sindaci non verificano quasi mai) mancano però i soldi per le sterilizzazioni, com’è successo recentemente a Rossano Corigliano, dove dopo aver approvato un piano che poteva incidere positivamente contro le nascite incontrollate, è stato subito ritirato per mancanza di fondi e pagamenti sospesi; è più facile per i Sindaci togliersi il problema elargendo appalti milionari di euro a ditte esterne piuttosto che risolvere le cause del randagismo che radicano sul territorio, ignorando il fatto che 3 anni di sovvenzioni date al canile sarebbero sufficienti per finanziare una efficace campagna sul suo territorio estirpando il problema!
Poi c’è anche una parte del “volontariato” che sui randagi lucra, oltre a farsi la guerra per il controllo del territorio, sporcando il nome di molti altri attivisti onesti, estendendo il randagismo piano piano anche al nord.
Siamo certi che la lotta al randagismo, mucca da mungere per molti enti “animalisti” tradizionali che nulla hanno mai fatto, convinti che dalle Regioni non arriverà mai nulla di buono (basti vedere la tarantella dei commissari ad acta) debba partire dai Sindaci.
Il nostro progetto “No al randagismo” (contano i fatti e non roboanti titoli) possa contribuire a risolvere il problema, attraverso una serie di punti da attuare contemporaneamente, mediante la collaborazione tra Enti Pubblici e Animalisti.
Inutile sterilizzare se non si censiscono i cani sul territorio, inutile fare campagne di
microchippatura se le Polizie Locali continuano a non sanzionare, inutile segnalare maltrattamenti di animali se poi non si fanno i sequestri e le denunce e le Procure trattano i procedimenti come reati di serie Z, inutile recuperare cani se mancano i canili sanitari, ecc..
Il cambiamento passa prima di tutto dal cambiamento delle singole persone, ed è quello che necessita.
Il movimento coinvolgerà i Sindaci calabresi al fine di iniziare un percorso serio e risolutivo ed è pronto a denunciare da subito ogni omissione e disinteressamento ossia ostacolo al lavoro di centinaia di volontari che puntualmente si sostituiscono alla Pubblica Amministrazione pagata e all’uopo deputata.”
Stop Animal Crimes Italia
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