La ricorrenza istituita nel 2004 nell’anniversario dei trattati di Parigi, che assegnavano l’Istria alla Jugoslavia. Si ricordano gli italiani vittime dei massacri messi in atto dai partigiani e dai Servizi jugoslavi

Oggi, 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo. La giornata istituzionale è stata indetta dal 2004 per ricordare le vittime dei massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. Accanto al Giorno della Memoria dedicato alle vittime dell’Olocausto, il Giorno del Ricordo si lega alle violenze e uccisioni avvenute in Istria, Fiume e Dalmazia tra il 1943 e il 1947.
A tal proposito riceviamo il pensiero del nostro lettore Martino Campilongo:
“Cadiamo. Un abisso ci inghiotte. Un abisso che ha il colore della nostra terra. Un abisso che ha il colore del nostro sangue. E mentre l’abisso ci soffoca e ci strappa le membra, subito prima che l’opprimente oscurità diventi definitiva, riusciamo a ridere dell’ultima beffa che siamo riusciti a fare ai nostri aguzzini.
Perché volevano cancellare ogni traccia del popolo italiano da queste terre, ma ora il nostro sangue e la nostra terra sono uniti e lo saranno per sempre. Ora siamo tutt’uno con la nostra storia, con i nostri antenati, con i nostri eroi.
E ora possiamo sussurrare ai nostri figli, ai nostri nipoti, a tutti quelli che verranno nei secoli a venire: ricorda! Ricorda chi eravamo. Ricorda perché siamo morti. Ricorda chi voleva cancellare l’Italia e gli Italiani. E combatti affinché questo non accada mai. Perché l’Italia è eterna. Come la sua missione. Come il sangue che è stato versato per fecondarla.”


