Riceviamo lo sfogo del nostro lettore:

“Mi chiamo Gianluca Vadalà e sono un umile servitore dello Stato in servizio presso la Questura di Cosenza.
Volevo mettervi al corrente della triste situazione da me vissuta dopo essermi ammalato di Covid nell’espletamento delle mie mansioni volte proprio a difendere e proteggere i cittadini della mia città.
Mia madre (da me infettata) ed io siamo stati completamente abbandonati dalle unità presenti sul territorio appositamente create proprio per assistere chi come noi non era in grado di provvedere ai fabbisogni quotidiani.
Vani ed inutili sono stati i miei continui contatti con l’ASL di riferimento che si è completamente disinteressata della problematica più volte segnalata, tanto che in data 27 u.s. mi vedevo costretto a contattare il 118 per far visitare mia madre le cui condizioni di salute, nel frattempo, si erano rapidamente aggravate.
A tutt’oggi nessuno ci ha contattato confermando in toto il completo disinteresse delle istituzioni nei nostri confronti. Queste unità sono state create con l’utilizzo di denaro pubblico rivelandosi di fatto, un vero e proprio fallimento.
Andró avanti e contatteró ogni ente preposto al controllo ed al rispetto di quanto da me sopra segnalato.
Distinti Saluti.”
(Gianluca Vadalà)


