Riceviamo dalla nostra lettrice

“Buongiorno a tutti.
Mi chiamo Anna Rita Aquino, sono una cittadina di Casali del Manco, nonché titolare di un’attività commerciale sita nello stesso Comune di residenza.
Già da una settimana il mio Comune è stato dichiarato “zona rossa” con ordinanza della Regione Calabria. Da quel giorno Regione ed ASP ci hanno completamente abbandonati al nostro destino.
Viviamo nell’angoscia e nella paura, senza risposte. Più volte è stata chiesta una postazione mobile che effettui i tamponi in modalità “drive”, ma ogni nostra richiesta è stata ignorata. Ieri mattina, mi sono recata in un laboratorio privato per eseguire il tampone a pagamento, però mi rendo conto che non tutti hanno la possibilità di farlo e non è giusto che ci venga negato un nostro diritto, il diritto alla salute.
Non ci sto a questa politica che si prende gioco della salute di 10.000 abitanti. Oltre al diritto alla salute, mi vedo negare anche il diritto al lavoro. Essendo fiorista, questo sarebbe stato per il mio settore un periodo propizio, invece con l’attività chiusa non guadagnerò nulla anche se dovrò pagare, ugualmente e puntualmente, le tasse.
C’è qualcuno disposto a sostenere economicamente me e i tanti altri commercianti costretti a chiudere le loro attività? C’è qualcuno disposto a tutelarci? Non credo proprio!
Alla fine, quello che chiedo è che vengano eseguiti tamponi a tappeto e venga data la possibilità a noi commercianti (e non solo) di riprendere a lavorare nel pieno rispetto delle regole. In altri termini, chiedoche vengano soltanto allentate quelle che sono le troppo rigide restrizioni che caratterizzano la “zona rossa”.
Mi auguro che il mio grido di allarme non rimanga inascoltato.”
(Anna Rita Aquino)


