Riceviamo questa lettera di ringraziamento da una nostra lettrice

“La forza della donna non l’avevo mai conosciuta concretamente fino a quando, nel bel mezzo di una pandemia globale, ho conosciuto coloro che sono riuscite a prendermi per mano e a farmi sentire meno sola ed impaurita; due persone che mi hanno sostenuta ed accompagnata in questo viaggio; delle professioniste che durante la gravidanza e il post parto si sono fatte carico dei miei mille dubbi e senza esitare mi hanno sempre tranquillizzata.
Sto parlando di Silvia e Hilde.
Silvia, l’ostetrica che è stata il mio faro in questo periodo così incerto. Non è stato facile, ma lei è riuscita ad aiutarmi, seppur a distanza, anche durante il travaglio.
Silvia è forza e dolcezza, prima di essere professionista è persona e come tale cerca sempre di comprendere gli stati d’animo di chi le sta davanti.
Noi mamme si sa, abbiamo mille dilemmi da risolvere, eppure Silvia con estrema semplicità entra in punta di piedi nella bolla fatta di immagini del parto, di ansia, di preoccupazione e cerca di sollevarti o quantomeno cerca di condividere con te ciò che senti.
E poi c’è lei… Hilde la puericultrice che ci ha aiutate in ospedale, è lei che mi ha insegnato ad allattare al seno.
È stato difficile trovarsi da sole in ospedale, non potersi muovere e avere una bambina appena nata, ma Hilde ha saputo venirci incontro con infinita tenerezza.
Lei è stata per me un’ancora di salvezza.
L’unica persona che in ospedale ha supportato me e tutte le mie fragilità … le mie insicurezze e le mie paura e in quel momento mi ha fatto capire che si… potevo farcela.
Grazie per avermi accompagnato anche quando la struttura ospedaliera non tutelava la donna e non la rispettava, grazie per essere state la mia luce nel buio, grazie per tutte le volte in cui mi avete trasmesso speranza.
Grazie Silvia e grazie Hilde!
La piccola Ginevra ed io vi siamo grate di tutto quello che avete fatto per noi.
Non è stato facile eppure avevo con me due angeli custodi che mi hanno sorretta ogni volta che mi sentivo impotente.
A voi, va il mio plauso sperando che la vita possa restituire tutto l’amore che riuscite a dare e a trasmettere svolgendo il vostro lavoro.”
Maria Grazia Chilelli


